giovedì, 28 Marzo 2024

Federagit contro corsi di formazione abilitanti per guide turistiche

Federagit Confesercenti ha presentato un esposto al Tribunale di Firenze per chiedere di intervenire a chiarimento dei gravi fatti riscontrati in Toscana presso un ente di formazione privato venuti alla ribalta della cronaca in seguito al servizio della trasmissione “Striscia la Notizia” dello scorso 16 novembre. La nota trasmissione televisiva con un servizio dedicato ha evidenziato che aspiranti guide riuscivano a superare l’esame di abilitazione anche senza conoscere la lingua italiana ed imparando pochissime nozioni sul patrimonio artistico italiano.

“Siamo sempre stati contrari ai corsi di formazione abilitanti – ricorda la presidente Federagit Confesercenti Valentina Grandi – e chiediamo che l’esame sia tenuto presso un Ente Pubblico con esaminatori estranei al sistema della formazione privata”.

Oltre alla Toscana ci sono altri esempi che contestiamo, come la Sardegna dove con un tirocinio di poche ore si può diventare guide turistiche, oltre al mega-concorso della Regione Puglia dove più di 8.000 candidati provenienti da tutta Italia saranno esaminati con test a risposta multipla, anche in lingua straniera, senza esame orale.

Come se non bastasse, dall’approvazione della legge 97 del 2013, l’abilitazione è stata riconosciuta valida su tutto il territorio nazionale e le guide abilitate in un altro paese possono esercitare in Italia senza alcun esame per l’accertamento delle competenze e senza pagare le tasse in Italia.

“E’ quindi il caos nei musei e nei luoghi d’arte italiani – continua la Grandi – dove dilagano stuoli di sedicenti guide improvvisate che esercitano abusivamente, e dove i controlli non esistono o sono insufficienti. Sono ormai cinque anni che Federagit Confesercenti chiede una legge quadro sulle professioni turistiche, a tutela della categoria, degli operatori turistici e dei turisti. Questa legislatura, nonostante le interrogazioni parlamentari e le “buone intenzioni” del Governo – conclude – è riuscita a produrre solo due D.M. che subito dopo sono stati annullati dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato”.

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