venerdì, 29 Marzo 2024

Airbnb e Anci Sicilia insieme per digitalizzare riscossione imposta di soggiorno

Accordo raggiunto tra Anci Sicilia e Airbnb sulla riscossione dell’imposta di soggiorno. Grazie all’intesa, 23 comuni dell’isola (Petralia Soprana, Terrasini, Agrigento, Montalbano Elicona, Noto, Avola, Balestrate, Castellammare del Golfo, Catania, Menfi, Palermo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli,  Campobello di Mazara, Piazza Armerina, Erice, Siracusa, Ferla, Ventimiglia di Sicilia, Monterosso Almo, Sambuca di Sicilia, Marsala, Isola delle Femmine) hanno già avviato il processo per aderire all’accordo, che consentirà di riscuotere e versare l’imposta di soggiorno in maniera semplice e digitale. Questa verrà gestita direttamente da Airbnb per tutte le prenotazioni effettuate sulla sua piattaforma. In questo modo anche i comuni più piccoli ma turisticamente rilevanti avranno a disposizione uno strumento tecnologico ad oggi disponibile solo nei grandi centri.

L’accordo quadro prevede alcuni punti importanti: laddove non prevista, l’​imposta di soggiorno sarà estesa anche alle locazioni brevi​​; dovrà essere ​​stabilita un’unica tariffa, calcolata in percentuale sul prezzo​ (soluzione già adottata da alcuni comuni italiani)​ o eventualmente un’unica tariffa su extra-alberghiero (come soluzione sub-ottimale); si dovrà stipulare un’apposita convenzione operativa con Airbnb, replicabile ovviamente anche con altre piattaforme online; le piattaforme si sostituiranno ai soggetti ospitanti nella riscossione e riversamento dell’imposta di soggiorno in qualità di agenti contabili e quindi, per quei soggiorni prenotati tramite la piattaforma.

“Siamo davvero soddisfatti di questo accordo – ha dichiarato Giulio del Balzo, Public Policy Associate di Airbnb Italia – che punta a superare la complessità dettata da centinaia di regolamenti esistenti, semplificando l’attivazione del sistema di raccolta automatica dell’imposta di soggiorno per tutti i comuni siciliani”.

“Il protocollo sottoscritto tra AnciSicilia e Airbnb – spiega Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia – è il secondo dopo quello della Toscana e costituisce una tappa importante nell’ottica di una piena riscossione della tassa di soggiorno da parte di quei comuni che l’hanno istituita. Il percorso prevederà un confronto tecnico anche nel merito dei singoli regolamenti per facilitare la riscossione dell’imposta. Gli operatori interessati sono quelli che gestiscono strutture extra alberghiere come bed and breakfast, case e appartamenti vacanze, affittacamere, case per ferie o locazioni brevi. Strutture che vivono il territorio e sono scelte anche per il crescente fenomeno del cosiddetto ‘ turismo esperienziale’”.

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