giovedì, 28 Marzo 2024

In spiaggia turisti in calo fino al 70%, in fumo 400 mln

Crollano le presenze negli stabilimenti balneari italiani. Rispetto allo scorso anno, nei mesi di giugno e luglio si è registrato un calo che oscilla dal 10 al 70%. A fornire i numeri è il Sib, il sindacato italiano balneari. A “pesare” in questo scorcio di estate 2014 è il maltempo che, unitamente alla crisi economica, ha indotto sempre più turisti a rinunciare alle vacanze al mare.

Il bilancio del Sib è un vero e proprio bollettino di guerra: 50 mila lavoratori giornalieri a chiamata rimasti a casa; oltre 400 milioni di euro andati in fumo a causa dei mancati guadagni di stabilimenti, bar, ristoranti, piscine, parcheggi e feste serali. L’unico dato in controtendenza riguarda i turisti stranieri (in particolare austriaci e tedeschi), in aumento rispetto al passato soprattutto nei litorali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

La dèbacle, come detto, colpisce tutta la filiera del turismo: dalla ristorazione agli alberghi, passando per gli esercizi commerciali. E dire che gli imprenditori del settore le hanno provate tutte pur di attirare vecchi e nuovi clienti: sconti su ombrelloni, cabine e lettini; tariffe agevolate nelle ore pomeridiane (in alcuni casi -50%).

“La crisi economica – spiega Riccardo Borgo, presidente del Sib – influisce pesantemente sulle vacanze al mare, anche se ormai gli italiani ci devono convivere da diversi anni, tanto che i turisti sono abituati a cercare offerte e promozioni per il lettino e l’ombrellone. Condizioni meteo così sfavorevoli però a giugno e, soprattutto, nel mese di luglio era da tempo che non si verificavano: pioggia e ancora pioggia hanno obbligato tanti clienti a rimanere distanti dagli stabilimenti balneari”.

Il meteo è stato più clemente al Sud ma, fa sapere il Sib, “si è ugualmente registrato un segno meno nelle presenze”. Tanto da compromettere, prosegue il sindacato, “in alcune località turistiche l’attività delle imprese balneari”. Da qui l’appello ad provvedimento emergenziale riguardante la diminuzione “della fiscalità sia locale che nazionale”.

“Non ci resta che confidare in agosto – conclude Borgo – se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che in ogni caso, si chiuderà con un pesante passivo”.

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