edizione Nazionale
Quattro chiacchiere sul turismo con Patrizio Roversi
notizia pubblicata 29 Dicembre 2016 alle ore 12:30 nella categoria Turismo

Riportiamo l’intervista di Toti Piscopo a Patrizio Roversi, volto noto del format televisivo ‘Turisti per Caso’, pubblicata dull’edizione di dicembre del ‘Saint Jane Magazine’, la rivista omaggiata agli ospiti delle strutture dell’omonima catena alberghiera.

 

Patrizio Roversi, classe 1954, mantovano di nascita, bolognese di adozione e cittadino del mondo per vocazione e professione. La terra è il suo habitat naturale, essendo nato in un contesto agricolo. Fin da piccolo frequenta il caseificio adiacente alla casa dei nonni, dove assiste a bocca aperta alla lavorazione del parmigiano-reggiano nei lucidi pentoloni di rame che accendono la sua fantasia ed una voglia golosa mai frenata. Un segno premonitore per l’attuale conduttore di Linea Verde,  la fortunata trasmissione di Rai 1 che conduce dal settembre 2013, coronando il sogno del padre. estimatore della trasmissione “A come Agricoltura”.

Ma nonostante l’alto indice di gradimento che Roversi riscuote, per i telespettatori e i suoi tanti fans rimane sempre, insieme all’ex moglie Siusy Blady, l’attrice Maurizia Giusti da cui ora è separato, mattatore di “Turisti per caso”, il fortunato ciclo di reportage interamente dedicati ai viaggi ed alle vacanze. Un modo nuovo e diverso per raccontare tutte le terre, descrivendone le bellezze, le storie, le tradizioni, le arti anche quelle gastronomiche, all’insegna di ”assaggiando s’impara”. Buca il video e diventa beniamino di un pubblico sempre più vasto, al quale narra ed illustra, come un cartone animato in un fumetto, quadri di vita di paesi vicini e  lontani, quasi illustrando un sogno la cui realizzazione può essere a portata di mano. Lo raggiungiamo telefonicamente tra una registrazione ed un’altra per porgergli qualche domanda e farci regalare qualche riflessione.

La globalizzazione ha cambiato il modo di viaggiare?

Le persone si muovono di più, prima c’era turismo di massa nei luoghi di villeggiatura ora si parla di viaggi di massa. Prima per realizzare dei documentari bastava poco, adesso bisogna andare a scavare a fondo. 25 anni fa si andava a visitare dei luoghi e si pensava davvero di essere dall’atra parte del mondo, adesso c’è omologazione feroce, è difficile trovare delle differenze. Quando si viaggia bisogna sapere cosa si vuole vedere, cosa si vuole scoprire.

Quanto è importante nei viaggi l’enogastronomia e se la stessa contribuisce a far conoscere un Paese?

Certamente sì. E’ una componente importantissima ed è per questo che collaboro con Coldiretti, Cia, Slow Food. Il mio mantra è ”assaggiando s’impara”.

Perché sostiene “quel poco che abbiamo capito del mondo” facendo Turisti per caso e tra l’altro è anche il titolo di un suo libro cosa dovrebbe capire un turista/viaggiatore?

Oggi tutti perdono tempo a fare foto e a condividerle sui social mentre si dovrebbe vivere l’esperienza del viaggio, godendo ed  assaporando gli itinerari. Noi li annotiamo e narriamo sul nostro sito offrendo una comunicazione ricca di contenuti.

Tra tutti i viaggi effettuati ed i piccoli centri visitati ce n’è qualcuno che ha qualcosa in più degli altri che l’ha colpito in qualcosa di particolare?

L’esperienza più emozionante è stata la traversata del Pacifico.Un viaggio mitico. E poi il Polo Nord. Posto stupendo Ogni posto ha il suo lato interessante se riesci a confrontarti con le persone del luogo ed a capirne la realtà. Nella quale un ruolo non secondario gioca l’ospitalità. Alberghi e b&b hanno target diversi, scelgo gli alberghi per lavoro, perché  mi offrono più servizi ma in un  viaggio più rilassato scelgo b&b perché è più intimo e più autonomo. Altrettanto importante anche l’agriturismo per andare alla scoperta dei piccoli centri.  .

 

Patrizio Roversi si sente più turista o più viaggiatore e qual’ è la differenza ?

Oggi si viaggia perché si cercano conferme, verifiche di quello che si pensa di un luogo, perché con internet tutti si creano viaggi da soli ma ci sono destinazioni  che non sono facili e lì è fondamentale la figura del consulente o della guida che permette di avvicinarsi di più alla realtà locale. Oggi c’è anche il problema della sicurezza, molte mete sono considerate pericolose e non c’è aria rilassata. Potendo scegliere ed avendo la curiosità e possibilità meglio il viaggiatore. Non potendolo fare meglio il turista.

A quali progetti sta lavorando ?

In atto a 3 progetti: Italia slow food, documentari realizzati in Italia con Enti locali e presenti su sito http://italiaslowtour.com/ con sottotitoli in inglese per far conoscere l’Italia agli stranieri; In viaggio con la zia di SusyLinea verde per scoprire le realtà agricole dell’Italia.