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La moda del turismo enogastronomco: un viaggio è completo solo se si prova la cucina tradizionale locale
notizia pubblicata 03 Luglio 2017 alle ore 13:10 nella categoria Curiosita'

Il turismo enogastronomico è molto di tendenza e nessun viaggio può dirsi completo senza aver provato la cucina tradizionale del luogo e nuovi ristoranti. Non a caso, oltre la metà dei viaggiatori di tutto il mondo afferma che la cosa più bella di un viaggio in una destinazione sconosciuta è provare le specialità locali. Conoscere un posto non significa solo immergersi nella cultura locale e fare il pieno di paesaggi da fiaba, ma anche viziarsi un po’ con prelibatezze che non siano quelle di casa. Booking.com rivela le nazionalità che considerano il cibo una vera e propria priorità.

Dopo un’analisi su oltre 118 milioni di giudizi veri lasciati dai viaggiatori sul proprio sito, Booking.com rivela che le buone forchette che citano il cibo più di ogni altro paese nei commenti sono di nazionalità inglese, francese e tedesca. Seguono subito dopo gli americani e gli australiani, che tengono testa agli europei nel deliziare il palato durante un viaggio con leccornie di tutti i tipi e da tutto il mondo. Gli italiani sono sesti.
Dall’asado in Argentina ai piatti di pesce in Spagna, provare posti ignoti e assaporare le prelibatezze locali non solo stuzzica le papille gustative, ma arricchisce anche la memoria visiva e olfattiva, permettendo così di ripercorrere momenti specifici del viaggio. Più di un terzo (il 36%) dei viaggiatori a livello mondiale identifica nel cibo il ricordo più nitido del primo viaggio fatto, mentre oltre la metà (il 54%) riconosce nel gustare la cucina locale l’aspetto preferito dell’andare in vacanza. Le recensioni in questo sono di grande aiuto per i foodie, perché offrono consigli preziosi da chi ha già avuto modo di assaporare le pietanze del posto. Infatti, una persona su quattro (il 26%) ammette di spulciare le recensioni sui ristoranti del luogo entro il primo giorno dall’arrivo nella meta scelta e oltre la metà (il 54%) si dedica a questo tipo di “attività” per meno di un’ora una volta a destinazione.
“Che si tratti di un pranzo gourmet di tre portate o di street food, il cibo è una componente fondamentale di ogni viaggio e permette di immergersi appieno in una cultura diversa dalla propria. E quale modo migliore di scoprire nuove bontà se non quello di ascoltare i viaggiatori che sono già stati in quel luogo e che hanno già provato quelle prelibatezze? I milioni di recensioni vere e di suggerimenti dei viaggiatori presenti sul nostro sito aiutano a individuare le migliori strutture in cui soggiornare e le migliori location per i foodie”, commenta Pepijn Rijvers, Chief Marketing Officer di Booking.com.