venerdì, 29 Marzo 2024

Per l’8 marzo Pompei veste con un trikini d’oro la dea Venere

Un ‘trikini’ tutto d’oro per la statua della dea Venere esposta dalla Soprintendenza degli Scavi di Pompei in occasione dell’apertura straordinaria per la Festa delle Donne.

Sono state 1.807 le donne che hanno approfittato della speciale opportunità offerta dal Mibact. Gli ingressi totali sono stati 5.562, di cui 4.070 gratuiti (studenti, insegnanti e under 18) e 1.492 paganti. La statua della Venere in bikini d’oro era la principale attrazione della giornata. Eccezionalmente trasferita dal Mann all’interno della domus che porta il suo nome, è mito di bellezza, di castità ed erotismo insieme.
“L’intera scena ha un forte simbolismo erotico, perché sciogliere il sandalo, nella iconografia antica, sin dall’Alessandria prima di Cristo, prelude allo svestirsi per donarsi in un incontro d’amore. E della statuina fanno parte anche il Priapo e l’amorino che rivelano le intenzioni d’amore carnale della Venere – spiega Massimo Osanna, dg della Soprintendenza – Abbiamo aperto questa domus per un giorno, prima che sia avviato il restauro, poiché celebra la donna sotto molti punti di vista”. Accanto alla parete c’è la rappresentazione dipinta di Paride chiamato a giudicare la più bella, tra Atena, Era e Afrodite. “Questa scena rappresenta ciò che con la donna si può fare – spiega Osanna – Qui, infatti, la bellezza di Afrodite vince sul potere delle altre due contendenti dell’Olimpo. Le scene offrivano temi di discussione agli ospiti dei banchetti, come nelle grandi ville di Oplontis e San Marco, sono rappresentazioni allusive per dare spunto a discorsi colti sui valori della vita”.
La vera sorpresa è nel cubicolo che presenta l’affresco di Piramo e Tisbe, antesignani del tragico amore di Romeo e Giulietta. Piramo crede Tisbe morta, sbranata da una belva, e disperato si uccide. Quando lei – che non era morta – scopre di avere perso l’amato, si toglie la vita e muore distesa sul suo corpo. La domus della Venere in bikini sarà riaperta tra un anno, mentre la statuina in bikini tornerà alla sezione erotica nel Museo archeologico di Napoli.

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