venerdì, 26 Aprile 2024

Franceschini inaugura a Roma il laboratorio di restauro dell’ISCR

Alla presenza di Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Gisella Capponi, direttore ISCR, è stato inaugurato il laboratorio di Restauro Aperto dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano. Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache sono stati allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico.

“Con l’apertura di questo nuovo laboratorio dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, visitatori, studenti di tutte le scuole e turisti, avranno l’opportunità di conoscere e apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo. I restauratori dell’ISCR interagiranno e informeranno i visitatori in tempo reale sulle varie fasi del restauro di questi splendidi affreschi”, ha detto Franceschini.
La prima tematica su cui lavoreranno i tecnici dell’ISCR nella nuova sede espositiva sarà il restauro degli affreschi proponendo tre esempi molto diversi tra loro per provenienza, tecnica e condizioni conservative: un affresco staccato, un affresco in situ, frammenti di affreschi e stucchi dipinti.

Con l’occasione è tornata nella chiesa di Santa Marta ‘La predica del Battista’ di Francesco Cozza (1606-1682), conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini. Un video tratto dal Capitolato di restauro dei dipinti murali, prodotto dall’ISCR con la società Spazio Visivo, illustra al pubblico le operazioni di restauro sui dipinti murali.
L’attuale allestimento della Chiesa di Santa Marta e di Restauro aperto non sarebbe stato possibile senza l’adesione al progetto dell’Ambasciata di Francia in Italia, che ha acconsentito al trasferimento di un’opera di sua proprietà, il Narciso di Domenico, affidata all’ISCR per essere sottoposta a restauro, delle Monache Agostiniane del Monastero dei Santi Quattro Coronati, che hanno permesso le riprese fotografiche in alta definizione delle due opere, già sulle pareti di due cappelle di Santa Marta e ora nel loro Monastero di clausura, e infine della Direzione di Barberini Corsini Gallerie Nazionali che ha concesso il ritorno della tela di Francesco Cozza nella sua collocazione originaria.

News Correlate