venerdì, 29 Marzo 2024

Bonisoli si insedia al Mibact: ecco tutti i nodi sul tavolo del neo ministro

Dalla sentenza del Consiglio di Stato sui direttori stranieri per i musei alle gare per i cosiddetti  servizi aggiuntivi sono diversi i nodi che dovrà affrontare il neo ministro di beni culturali e turismo Alberto Bonisoli da ieri al lavoro nel suo studio al Collegio Romano dopo il passaggio di consegne con il suo predecessore Dario Franceschini avvenuto la sera del 1 giugno.

E Bonisoli dovrà procedere anche a diverse e importanti nomine, a partire da quella del segretario generale, in pratica il numero uno amministrativo del ministero, ruolo fino ad oggi ricoperto dall’architetto Carla di Francesco che in questi giorni si avvia alla pensione.

“Più soldi vuole dire anche più posti di lavoro nel pubblico, dobbiamo assumere, non impiegare i precari nei beni culturali, dobbiamo investire in persone qualificate, motivate e competenti che facciano un lavoro fantastico come quello che ci meritiamo”, ha ribadito nel suo primo comizio da ministro la sera del 2 giugno a Roma.

Attualmente, dopo gli anni di peggior magra, la spesa del Mibact che era precipitata allo 0,17% del Pil è stata aumentata dal suo predecessore Franceschini dagli 1,5 miliardi del 2014 ai 2,4 per il 2018, sempre troppo poco per le mille necessità della tutela. Se Bonisoli confermasse l’intenzione di portare più risorse al settore, il primo nodo sarebbe quindi la prossima finanziaria. Questo anche se tra le priorità annunciate c’è la “revisione della spesa” interna del ministero (“Voglio capire, valutare ed eventualmente cambiare il modo in cui i soldi vengono spesi”) e non è certo escluso quindi che una prima disponibilità il ministro punti a trovarla tra le pieghe del bilancio interno.

Inoltre ci sono ancora da sistemare gli assunti del concorsone per 500 posti (poi aumentati a mille) per i professionisti del settore. Tra le scadenze ravvicinate anche la nomina del responsabile del Padiglione Italia per la Biennale Arte 2019.  Un discorso a parte riguarda infine la partita delle nomine dei sottosegretari e quella delle deleghe. In primis il turismo, rivendicato anche dal ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio, settore per il quale però Bonisoli ha già annunciato interventi a partire dalla “revisione della fiscalità”.

“Sono al lavoro – ha scritto Bonisoli su Facebook – Massimo impegno per valorizzare e rendere fruibile, con un’attenta programmazione e una gestione oculata delle risorse, l’immenso patrimonio artistico del nostro Paese. Mi sono messo al lavoro e ho firmato una serie di atti. La burocrazia a volte può apparire noiosa ma questi procedimenti mandano avanti il nostro settore e dietro c’è un grande lavoro da parte dei miei colleghi di cui mi fido”.

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