venerdì, 26 Aprile 2024

Dal Cipe un miliardo per i beni culturali: 33 gli interventi previsti

Il Cipe ha approvato il Piano Strategico ‘Turismo e Cultura’ proposto dal ministro dei beni e attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Il Piano stanzia un miliardo di euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 per realizzare 33 importanti interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e di potenziamento del turismo culturale.

“Approvato #1miliardoperlacultura. La più grande operazione di restauro e valorizzazione dei beni culturali della storia della Repubblica”, ha commentato su twitter il ministro Franceschini al termine della seduta del Cipe.

Il miliardo assegnato dal Cipe, a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, al Mibact per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura” è finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale del nostro Paese e di potenziamento della fruizione turistica, con interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al sistema museale italiano. Sono previsti anche interventi per il consolidamento di sistemi territoriali turistico-culturali.

In particolare, a beneficiare del piano saranno grandi completamenti di interventi già in corso (quali Pompei, Ercolano, la Cittadella di Alessandria, la Reggia di Caserta e gli Uffizi di Firenze) oltre a nuovi interventi di importo complessivo di 170 milioni da ripartire fra interventi di valore non inferiore a 10 milioni di euro con successivo provvedimento.

“Il miliardo assegnato dal Cipe è un investimento per il futuro del Paese. Stiamo passando dalle parole ai fatti per il rilancio di una delle nostre risorse strategiche più importanti – ha sottolineato Dorina Bianchi, sottosegretario per i Beni e le Attività culturali con delega al Turismo -. Quando entro settembre avremo il Piano strategico per il Turismo – ha aggiunto Bianchi – ci saremo finalmente dotati, dopo anni di assenza, di uno strumento concreto, utile e necessario. Questo, in combinato disposto con misure come l’ammodernamento della rete infrastrutturale, la diffusione della banda larga e il credito d’imposta per la riqualificazione alberghiera, ci permetterà di ritornare a essere competitivi in un settore in cui potremmo essere leader ma siamo, attualmente, solo al quinto posto delle classifiche mondiali. Oltre a quello che può fare il Governo – ha concluso – serve soprattutto crederci e una vera e propria iniezione di ottimismo”.

 

 

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