venerdì, 29 Marzo 2024

Un anno dopo riforma rischio paralisi musei: Franceschini incontra sindacati

A Taranto il Marta, il museo archeologico inaugurato a luglio dal premier Matteo Renzi, rischia già di chiudere per mancanza di personale. A Roma il museo dell’Appia Antica appena varato e reso autonomo, potrebbe rimanere una scatola vuota. A Napoli il nuovo Parco dei Campi Flegrei è senza personale. A un anno dal suo avvio, deve fare i conti con caos burocratico e mancanza di personale, la riforma dei beni culturali di Franceschini.

“Altro che rilancio, è la paralisi”, scrive il blog di Emergenza Cultura, che punta il dito sulla “completa mancanza di pianificazione” e torna chiedere a Franceschini “una verifica dei meccanismi di applicazione della riforma immediata e trasparente”.

I sindacati, condividendo la preoccupazione, hanno lanciato un appello per un confronto che Franceschini ha raccolto: l’incontro è previsto il 30 agosto.

“Con l’amministrazione abbiamo avuto in questi mesi un ottimo confronto, ma il caos  è evidente – allarga le braccia Claudio Meloni, coordinatore Cgil del Collegio Romano – Il Mibact ha dovuto incassare due trasformazioni nel giro di pochi mesi. Una ridefinizione complessa alla quale si sono aggiunti gli ultimi 10 musei autonomi”.

Il risultato, racconta il sindacalista, è la stasi di molti uffici anche per i problemi con la contabilità (“con l’istituzione dei musei autonomi sono aumentati i centri di spesa, ma il ministero non ha abbastanza personale esperto in questo campo”) e per la necessità di ridistribuire il personale (“le procedure di mobilità sono ancora in corso”). E nei musei, autonomi o no, mancano spesso le figure professionali necessarie per farli funzionare.

Perché è vero che il bilancio del Mibact con Franceschini è tornato a crescere, “ma con l’1,7 di milioni attuali siamo ancora molto lontani dai livelli del 2001, quando era di 2,8”.

Mentre la situazione del personale “rimane drammatica”, nonostante il concorsone da 500 posti avviato a luglio e l’impegno annunciato dal ministro per raddoppiare nel 2017. “Già ora mancano 2.200 lavoratori – contano i sindacati – Ma l’età media è di 55 anni, 58 per i funzionari. Solo con il turn over da qui al 2020 serviranno 5-6 mila persone”.   

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