sabato, 20 Aprile 2024

NO dei lavoratori al referendum: Alitalia verso commissariamento

I lavoratori di Alitalia hanno detto no al piano per il rilancio della compagnia e dunque il cda ha deciso di avviare l’iter per l’amministrazione straordinaria speciale. Aprendo la strada a una nuova gestione commissariale, dopo quella del 2008, che nelle intenzioni del governo dovrà portare nel più breve tempo possibile e con meno risorse pubbliche possibile alla sua vendita o, nella peggiore delle ipotesi, alla liquidazione.

“Indietro non possiamo tornare. Qualcuno si è convinto ci sarebbe stato l’ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà”, ha ribadito il ministro dei Trasporti Graziano Delrio in un’intervista alla Stampa, come avevano fatto ieri i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

La nazionalizzazione, invocata dai sindacati di base come soluzione dopo lo stop al preaccordo – che prevedeva tra l’altro circa 900 esuberi e un taglio dell’8% dello stipendio del personale di volo – “è esclusa” ha detto chiaramente Poletti, mentre Calenda ha spiegato che a non volerla non è solo l’esecutivo ma anche gli italiani, che già in questi anni hanno contribuito con oltre 7 miliardi a tenere in piedi la ex compagnia di bandiera.

Basta soldi pubblici per puntellare “una azienda in perdita”, ha chiarito il titolare dello Sviluppo economico, spiegando però che il governo è pronto a negoziare con Bruxelles un “prestito ponte”, sempre per un periodo limitato, che consenta alla gestione commissariale di presentare un nuovo piano in attesa appunto di vendere la compagnia intera o con lo ‘spezzatino’ dei diversi asset.

Sul tavolo potrebbero già esserci i 300 milioni di aumento di capitale di Invitalia, che il governo aveva inserito nella ‘manovrina’ per consentire alla partecipata pubblica di fare da garanzia per il piano. Ora quelle risorse ci sono ma è presto per dire se e come saranno utilizzate. Difficile però che si possano trasformare da garanzia in ‘cash’ da girare direttamente alla compagnia e in ogni caso prima servirà il via libera Ue.

Quanto al timing, Calenda ha esplicitato l’intenzione di chiudere rapidamente con l’amministrazione straordinaria, entro i 6 mesi previsti dalla legge Marzano, senza commissariamenti lunghi anni. Se si farà avanti un acquirente “è tutto da vedere, è prematuro”, ha aggiunto però il ministro, mentre il principale ‘indiziato’, Lufthansa, si è limitato a un ‘no comment’ sulla situazione dell’aviolinea italiana.

Al momento, comunque, gli aerei Alitalia continueranno a volare, come ha assicurato la stessa compagnia.

Una volta approvata la via dell’amministrazione straordinaria il governo dovrà nominare uno o più commissari, fino a un massimo di 3. E i rumors già parlano di un possibile ruolo del presidente designato Luigi Gubitosi, che però sarebbe restio ad accettare di vestire questi panni, o di Enrico Laghi, già commissario dell’Ilva.

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