venerdì, 26 Aprile 2024

Becheri: “Esiste gap fra istituzioni e mercato”

Uscire da fiere e convegni e affrontare i veri problemi del turismo

“Il primo rapporto sul turismo italiano è uscito la prima volta nel 1984, da un’idea avuta con Piero Barocci, e aveva cadenza biennale. Ormai è annuale, e quest’anno gode anche del patrocinio della Presidenza del Consiglio, grazie all’intervento del Ministro del Turismo, Francesco Rutelli”. Lo ha detto Emilio Becheri, amministratore unico Mercury srl, nel corso della presentazione del XV Rapporto sul Turismo italiano a Palermo. “L’assunto di base – ha proseguito Becheri – è che da un po’ di tempo esista un gap fra istituzioni e mercato. Gli operatori lavorano ogni giorno sul mercato reale, le istituzioni in un mercato immaginario, fatto di fiere, convegni e grandi istituzioni che magari sono le più brave a reperire i fondi ma che sono lontane da una vera rilevanza sul mercato. Oggi il turismo produce il 5% del Pil italiano, e pur essendo una quota incrementabile, si tratta comunque di cifre rilevanti. Per dare un esempio, è più del doppio del settore tessile e della moda, ma riceve molta meno attenzione. Una delle svolte su cui riflettere è quella della destagionalizzazione. Questo fenomeno è già osservabile negli arrivi in Italia, ma lo è ancor di più nelle vacanze degli italiani all’estero, soprattutto verso le mete balneari dei Carabi, o luoghi simili, durante i nostri mesi più freddi. Gli interventi finora sono stati puntuali, poco coordinati fra loro. Le middle-class esistono ancora, e sono il settore determinante. Internet e low cost hanno portato una rivoluzione, attraverso voli point-to-point organizzati proprio in ragione dei turisti. La tendenza è verso forme di turismo autentico ed esperenziale. Lo slow-turism, vivere il luogo e la gente del luogo. Lo scrittore Coelho dice che per vivere una destinazione, è bene evitare i musei, e frequentare i bar e le persone. Lo riporto per evitare un grande equivoco, che è quello di chi sostiene che l’Italia ha il 30% delle risorse artistiche del mondo, e un terzo di queste sono in Sicilia. Questo da solo non può essere determinante, perché il turista non vede tutto e le Piramidi, ad esempio, bastano a reggere il confronto con qualsiasi altro bene artistico o archeologico si possa offrire”. Becheri è poi passato ad affrontare l’operato del governo. “Il Ministro del Turismo Rutelli, forte del suo rulo di vicepremier, ha già affrontato due argomenti che erano considerati tabù, abolendo le difficoltà di accesso al mare data dagli stabilimenti balneari e intervenendo sull’Iva sul congressuale. C’è stato anche l’equivoco della tassa di scopo, abolita in Italia nel 1990. E’ chiaro che il turista comporta dei costi per le istituzioni, specie i turisti escursionisti, che al tempo stesso sono quelli che portano di meno. E’ chiaro che si tratta di una questione che va affrontata”.

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