venerdì, 19 Aprile 2024

Con l’affitto breve gli italiani si scoprono imprenditori

L’affitto breve rappresenta la vera cassaforte di casa. Un patrimonio che assicura una crescita costante del valore della proprietà e assicura una rendita importante, a fronte di un investimento di denaro e tempo contenuti. E’ quanto rileva uno studio condotto da HomeAway sui proprietari privati nel nostro Paese da cui emerge che per un terzo degli intervistati, la seconda casa, adibita a casa vacanza, è stata ricevuta in eredità e uno su cinque ne continua a condividere la proprietà con uno o più membri della famiglia.

Chi, viceversa, ha acquistato intenzionalmente una seconda casa, lo ha fatto con l’obiettivo di concretizzare un investimento a lungo termine. Lo conferma il dato, secondo il quale il 20% dei proprietari di casa HomeAway possiede la proprietà da più di dieci anni. Oltre il 46% dei proprietari di casa ha risposto che sta affittando la propria casa da almeno 3 anni e il 10% di averla affittata a breve termine anche per oltre dieci anni.

Secondo quanto dichiarato il valore delle proprietà è aumentato di oltre il 70%, con un incremento medio di oltre 110.000 euro, passando da un prezzo medio unitario di 160.000 euro ad un valore corrente di mercato di 278.000 euro. Questo anche grazie al denaro guadagnato con l’affitto breve e poi re-investito per la manutenzione e l’ammodernamento della proprietà.

Se per alcuni proprietari, affittare la seconda casa è un modo pratico per guadagnare denaro extra nel corso dell’anno, per altri, si tratta di un business in piena espansione. In entrambi i casi è un fatto accertato che questi introiti rappresentano una voce del budget della famiglia; il 41,7% del campione, infatti, dichiara che dall’affitto della proprietà deriva fino al 25% del proprio reddito annuale.

Il 35% dei proprietari italiani intervistati sostiene inoltre che i proventi derivanti dall’affitto servono o sono serviti loro a costituire una sorta di tesoretto famigliare impiegato per l’istruzione dei figli.

La copertura delle spese (parziale o totale) è la ragione che ha indotto oltre il 40% degli intervistati ad affittare la propria casa. Significativo che addirittura 1/3 segnala l’obiettivo di trarne profitto.

Circa l’83% dichiara di non ricorrere ad alcun professionista immobiliare per la promozione e la gestione della proprietà, dedicando personalmente in media circa due ore al giorno per la gestione della proprietà, occupandosi di tutto: dalla promozione, alla gestione delle prenotazioni fino all’accoglienza degli ospiti e conseguente pulizia della casa. Anche sul fronte dei costi, i proprietari confermano una gestione semplificata: oltre il 32,3% del campione spende meno di 250 euro all’anno per promuovere l’affitto della proprietà (tra abbonamenti ai siti web, pubblicità cartacea, ricerche a pagamento etc..), mentre il 36,6% spende tra i 250 e i 1000 euro l’anno e solo il 7% spende più di 2.000 euro.

I dati hanno infine rivelato che i proprietari che pubblicizzano le loro case vacanza su HomeAway si aspettano anche quest’estate un periodo più che favorevole. La stagione estiva coincide, infatti, per l’80% dei proprietari con il periodo di alta stagione. Il 64% del campione sostiene che il tasso di occupazione è stabile o addirittura superiore rispetto all’estate precedente.

“I nostri dati rivelano, per voce dei diretti interessati, i benefici tangibili derivanti dall’affitto delle case vacanza. Siamo entusiasti che tanti nostri proprietari registrino un costante e importante aumento sul valore della proprietà, e che contemporaneamente ottengano anche guadagni significativi attraverso l’affitto breve delle loro proprietà, che in altrimenti rimarrebbero sfitte e vuote. I dati smentiscono, inoltre, la convinzione che questa attività sia onerosa per i proprietari in termini di tempo e denaro investiti e questo non può farci che piacere”, ha detto Elisabetta Luise, responsabile PR HomeAway Italia.

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