martedì, 16 Aprile 2024

Da Tokyo a Stoccolma, ecco i quartieri più cool secondo i millennials

Oggi per i Millennials stanno diventando sempre più ambiti quei luoghi come shop vintage, café dall’atmosfera d’altri tempi dove poter scrivere davanti a una tazza di caffè, librerie non per forza polverose, negozi di musica, centri d’arte contemporanea e birrerie craft. Sempre più gettonati quei quartieri ‘segreti’ dove lasciarsi ispirare da un modo di vivere rilassato.

È quanto emerge da una ricerca uno condotto da ‘Found! Story Engagement Factory’ attraverso un monitoraggio su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle internazionali, per sondare quali siano i luoghi più cool e attrattivi nel mondo e favoriti dai Millennials.

Williamsburg, New York (USA): un quartiere che non ha bisogno di presentazioni e che è diventato uno dei fulcri preferiti dagli hipster di tutto il mondo. Di luoghi ‘imperdibili’ ce ne sono tanti, ma uno dei più cool è sicuramente Brooklyn Brewery, birrificio che quest’anno compie 30 anni e rappresenta il faro della scena craft mondiale. Un luogo unico per gli amanti della birra che è diventato tappa obbligata per quanti passano nella Grande Mela: basti pensare che su Instagram, l’hashtag #BrooklynBrewery con 113.372 post si mette dietro altre attrazioni newyorchesi come #GrandCentralTerminal (105.907 post), #MetropolitanMuseum (88.814 post) e #AmericanMuseumOfNaturalHistory (73.974 post).

Pearl District, Portland (USA): trovare il quartiere più cool nella capitale mondiale delle camicie a quadrettoni è un’impresa ardua. Indubbiamente nel Pearl District la combinazione art/food/music regna sovrana da anni, e la scritta ‘handmade’ spicca su mille e una vetrine. La vera istituzione è però Powell’s City of Books, la più grande libreria di volumi usati (ma anche nuovi) del mondo. In effetti occupa un intero isolato, e naturalmente dentro c’è un bar.

Fitzroy, Melbourne (Australia): se Melbourne è il cuore trendy dell’Australia, Fitzroy è il suo epicentro. Qui ci sono i più bei palazzi storici della città, e il piccolo Centre for Contemporary Photography. Una volta all’anno si tiene anche il Fringe Festival, tra i più rinomati festival di arti del mondo. E poi c’è il Third Drawer Down, uno di quei negozi che vendono cose tanto strane quanto stupende.

Beyoglu, Istanbul (Turchia): definirlo un quartiere è riduttivo: la quantità di cose da vedere, assaggiare e ascoltare per le sue stradine lo rendono piuttosto una città a sé, in bilico tra un nobile passato e un presente curioso e moderno. Ci si può perdere tra passages e gallerie d’arte, godersi la musica che esce dai café di Istanbul, e andare in cerca di tesori da Karakoy Junk, il paradiso del vintage in cui tutto sembra ordinatamente trascurato.

Florentin, Tel Aviv (Israele): un miscuglio di edifici industriali e complessi residenziali nuovi di zecca, popolato per lo più da artisti, studenti e stranieri. I graffiti sono ovunque, così come le boutique, i piccoli bar di street food e i locali notturni, che ogni sera si riempiono di vita e musica di ogni genere. Imperdibile l’Har Sinai, piccolo club all’ombra della più grande sinagoga della città.

Shimokitazawa, Tokyo (Giappone): in una delle città più caotiche del mondo, questo quartiere di stradine intrecciate ha saputo costruire un’atmosfera più rilassata, in cui regnano i giovani e tutto ciò che è considerato creativo occupa un posto d’onore. Teatri e ristoranti, ma soprattutto tante sale da concerti e tantissimi negozi di dischi, tra cui il Mona Records.

Kallio, Helsinki (Finlandia): chi pensa che in Finlandia le persone siano fredde e non ci sia niente da fare si ricrederà all’istante. Questo quartiere è infatti tutto l’opposto: liberale, festaiolo, pieno di stimoli – e di posti per fare ottimi brunch. Made in Kallio, negozio di design locale e bar delizioso, che d’estate serve smoothies di mirtillo in un dehors di poltrone improvvisato sul marciapiede.

Canal St. Martin, Parigi (Francia): questo canale deve averne viste davvero tante, considerando che da diversi anni è la meta preferita dai giovani bohemien parigini, che sulle sue rive fanno picnic, scattano migliaia di foto e bevono vino rosso fino a tarda notte. E proprio affacciato sull’acqua si trova il Point Ephémère, un ex-magazzino ora centro culturale di riferimento della zona e di tutta la città di Parigi.

Amsterdam-Noord, Amsterdam, (Olanda): si chiama così perché sta a nord del IJ, il pezzo d’acqua che taglia la città e la riempie dei famosi canali di Amsterdam. In passato porto commerciale, oggi nei magazzini in disuso trovano casa start up creative, festival, ristoranti e lo splendido IJ Hallen, il più grande flea market d’Europa che attrae visitatori e venditori da tutto il continente e si tiene un weekend al mese.

Söderlmalm, Stoccolma (Svezia): a Söder si trova di tutto: vintage a gogo naturalmente, ma anche tanto ottimo design scandinavo e dj set in ogni dove, dai negozi di biciclette ai musei. Questo è il quartiere di Stoccolma dove vivono i protagonisti dei best seller di Stieg Larsson, e quindi una menzione speciale va a Konst-ig, splendida libreria indipendente dedicata a pubblicazioni di arte, architettura, grafica, moda, e tanto altro ancora, dove passarci un pomeriggio intero.

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