giovedì, 25 Aprile 2024

In Tunisia turismo al collasso: perso 1 milione di pernottamenti

L’Isis in Tunisia ha ottenuto quello che voleva: con la strage di Sousse ha colpito al cuore la maggiore industria del Paese. Le disdette fioccano e i numeri che ha fornito il ministro del Turismo, Salma Elloumi Rekik, segnalano un vero e proprio tracollo: dopo la strage sono andati perduti un milione di pernottamenti e più di 500 milioni di euro, moneta pregiata di cui il Paese, in crisi economica da anni, ha disperato bisogno.

Infatti, se, in occasione dell’attacco suicida al museo del Bardo, i turisti stranieri – o per meglio dire, i mercati di provenienza – forse anche per l’onda emotiva determinata dall’assalto alla redazione di Charlie Hebdo, avevano metabolizzato l’eccidio in tempi relativamente brevi, anche per la risposta internazionale ad un attacco crudele quanto gratuito, lo stesso non sta accadendo dopo il massacro di Sousse.

Le disdette sono quotidiane e chi decide comunque di trascorrere la sue vacanze in Tunisia pretende che i livelli di sicurezza siano elevati, evidentemente non ritenendo sufficiente quanto fatto dopo la strage (per quanto, dopo Sousse, le autorità tunisine hanno proceduto a 127 arresti di presunti terroristi e a 734 perquisizioni).   

Gli albergatori cercano disperatamente delle alternative e ritengono che esse possano venire dai tunisini della diaspora che, se vorranno trascorrere le vacanze in Tunisia, beneficeranno di uno scontro del 30%. Eppure qualche segnale che induce all’ottimismo c’è: nelle ultime ore nell’aeroporto di Enfidha sono arrivati mille turisti. Ma, quel che è più importante, il tour operator Thomas Cook ha confermato i 15 voli a settimana verso la Tunisia.

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