venerdì, 29 Marzo 2024

Touring e Banca Intesa: hotel italiani troppo piccoli

E il peso delle catene alberghiere è ancora troppo poco influente

Alberghi da ristrutturare, di piccole dimensioni, di proprietà di famiglie che ne curano anche la gestione, pochi hotel inseriti in catene o consorzi. Ecco i limiti del sistema alberghiero italiano che incidono anche sulla crescita del turismo nazionale. Lo rileva una ricerca del servizio studi di Banca Intesa in collaborazione con il Touring Club Italiano secondo la in Italia il peso delle catene alberghiere, capaci di generare alti utili, garantire una forte occupazione delle stanze specialmente sulla fascia economica, è pari a un modesto 5% sul totale delle camere disponibili contro oltre il 70% degli Stati Uniti e le quote superiori al 40% di Gran Bretagna e Francia che vantano catene quali Hilton e Accor. In Italia proprio Banca Intesa ha di recente siglato un accordo con la spagnola Nh e Jolly per dare vita al gruppo Grande Jolly che controlla attualmente 70 strutture ma che conta di arrivare a 100. Per il direttore generale dell’Ance Carlo Ferroni “occorre rottamare molti alberghi italiani ma per farlo serve modificare la normativa attuale magari permettendo il cambio di destinazione d’uso, con una flessibilità dialettica nei piani regolatori e permettendo di aumentare la cubatura nella ricostruzione, in cambio di interventi di sistemazione urbana”.

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