giovedì, 25 Aprile 2024

Stop dei sindacati a nuova legge su scioperi e Uil propone quello virtuale

I sindacati frenano rispetto ad un intervento legislativo sulla regolamentazione degli scioperi.  Dopo i casi Pompei e Alitalia e il riaccendersi dei riflettori sulle proposte già in Parlamento, i leader di Cgil, Cisl e Uil scendono in campo e mettono dei paletti.

“Non c’è bisogno di fare nuove leggi, basta utilizzare gli accordi che esistono” e i criteri di rappresentanza sindacale, partendo dalla sua certificazione, afferma il numero uno della Cgil, Susanna Camusso mentre il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, rilancia la proposta dello sciopero virtuale. In sostanza, si dichiara lo sciopero ma i lavoratori che vi aderiscono prestano comunque il loro servizio, indossando per esempio una fascia al braccio; non percepiscono lo stipendio per quella giornata, ma la controparte deve versare ad un apposito fondo, per ogni lavoratore che incrocia le braccia, il corrispettivo di tre giornate di lavoro. In questo modo, è il senso della proposta, si agisce con un deterrente ma il servizio non viene bloccato.    

Dalla Cisl, il segretario generale Annamaria Furlan esprime anche la contrarietà rispetto ad un intervento legislativo ed in particolare rispetto alla proposta, come quella a firma di Pietro Ichino, di poter fare lo sciopero solo se proclamato dai sindacati che rappresentano il 50% più uno dei lavoratori del settore. Una soglia “troppo alta”, per Furlan, che presuppone “il concetto di sindacato unico”.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, intanto, hanno sottoscritto il Testo unico sulla rappresentanza anche con le cooperative, in base al quale, al negoziato per il contratto nazionale di lavoro possono partecipare le organizzazioni sindacali che abbiano una rappresentatività non inferiore al 5%, mentre in assenza di piattaforme unitarie il negoziato si avvia sulla base della piattaforma presentata dalle sigle sindacali con una rappresentatività del 50% +1.

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