giovedì, 25 Aprile 2024

5 bandiere arancioni nel 2015: ora sono 209 i piccoli borghi premiati

5 nuove bandiere arancioni in Italia: sono Gerace e Bova, nel parco nazionale di Aspromonte, Specchia e Corigliano d’Otranto in provincia di Lecce e Troia nel foggiano. Oggi  a Milano il Touring Club Italiano ha premiato i 209 piccoli borghi italiani d’eccellenza che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, tutelando il territorio e perseguendo uno sviluppo turistico sostenibile.   

La maggior parte dei borghi di questo tipo, tutti sotto i 15mila abitanti, è stata certificata in Toscana, che anche nel 2015 ha confermato il suo primato di Regione più arancione d’Italia, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna.

Un’iniziativa che celebra quello che secondo il presidente del Touring Franco Iseppi è il primo valore delle bandiere arancioni: la collaborazione, che “è una leva di sviluppo insieme al turismo sostenibile”. Così anche  per grandi eventi internazionali come Expo e il Giubileo, Touring si presenterà con iniziative inserite nel territorio: per i sei mesi di Expo proporrà un viaggio sul Po in quattro tappe, al cui termine nasceranno una carta del Po e un manifesto di educazione ambientale, mentre per il Giubileo studierà itinerari di pensiero spirituale sulla via Francigena.   

Iniziative che hanno anche un impatto economico sul territorio, come si evince dall’esperienza delle bandiere arancioni. Su oltre 2000 candidature sono solo il 9% i borghi che hanno ricevuto il riconoscimento e per loro c’è stato un miglioramento turistico (il 67% ha aperto nuove strutture ristorative, il 76% nuovi esercizi commerciali), un incremento dei visitatori (+43% arrivi, +35% presenze), un aumento della capacità ricettiva (+79% strutture, +65% posti letto) e persino una crescita dei residenti dell’8%.

Questo perché “la bandiera arancione – ha sottolineato Fulvio Gazzola, presidente dell’associazione dei paesi bandiera arancione – è un condizionamento che si sente: devi tagliare l’erba, mettere a posto i cartelli, tenere aperti i musei”.

 

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