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ZTL a Palermo alla ricerca della coerenza perduta

di Toti Piscopo

Alla vigilia dell’entrata in vigore della Ztl a Palermo sale la tensione degli operatori turistici che ieri si sono riuniti in un albergo cittadino per manifestare preoccupazione, rabbia e dissenso verso un provvedimento che ancora una volta li penalizza economicamente e danneggia l’immagine della Città e di tutto il sistema ricettivo.

Alla riunione erano presenti le diverse anime delle categorie: dagli albergatori ai tour operator, dai noleggiatori con conducente ai bus operator, dalle società di autonoleggio alle guide, dalle società di autolinee ai noleggiatori di bus turistici. Ognuno portatore delle proprie esigenze ma anche quelle di colleghi che, operando fuori dalla città, registrano difficoltà ad applicare una norma imposta senza il necessario preavviso. Una norma attorno alla quale non c’è sufficiente chiarezza, la cui applicazione appare iniqua e le cui modalità di pagamento risultano farraginose. Insomma, un ulteriore balzello per rimpinguare le casse di aziende municipalizzate alla ricerca di voci attive per bilanci sempre in profondo rosso. E ancora una volta, la scure ricade oltre che sui cittadini anche sui turisti, già penalizzati dall’imposta di soggiorno, dai continui disservizi che, nonostante gli sforzi, la città continua a dispensare con grande generosità.

 

L’esasperazione degli operatori turistici, dopo sette anni non facili per nessuno, è oggi arrivata al limite della sopportazione ed è assolutamente comprensibile. Quest’ultimo balzello sembra la goccia che fa traboccare il vaso stracolmo dei continui fenomeni di cui sono vittima prima fra tutti l’abusivismo ed i tanti abusi diffusi oltre che pressione fiscale la rigidità del sistema bancario di una concorrenza sempre più agguerrita e sempre più sleale combattuta sul filo del centesimo. Insomma, conquistare il cliente è sempre più difficile, fidelizzarlo quasi impossibile per una destinazione come Palermo dove il turista non viene, ma bisogna portarlo, contrariamente a quanto si vuol far credere. E’ questa la differenza tra Palermo o qualunque altra città della Sicilia con altre quali Roma, Firenze, Venezia con le quali c’è la tendenza, presuntuosamente molto sicula, di volersi paragonare.

 

Su tema della ZTL l’Amministrazione Comunale si gioca la sua credibilità, già messa a dura prova da mancate scelte e da scelte incoerenti. Il Sindaco deve oggi decidere, coerentemente e con quanto più volte dichiarato, se vuole in questa città un sistema turistico che funzioni e che già in passato ha dimostrato di essere, se non l’unico, uno dei possibili settori economici produttivi o se  preferisce arruolarsi nell’esercito degli spennatori di polli. Acuire tensioni serve a poco e ancor meno imporre balzelli. Palermo, ricordo al Sindaco, ha già dato prova di civiltà introducendo una imposta di soggiorno, di cui mi pregio esserne stato estensore quando ero componente dell’Authority, che per modalità  introdotte è citata come esempio virtuoso anche se molto meno il suo impiego.

 

Anche per la ZTL la soluzione possibile passa attraverso un regolamento che, pur nel rispetto delle indicazioni date dall’Amministrazione Comunale, individui un percorso temporale possibile e delle applicazioni tariffarie differenziate con qualche benefit in più per il cliente dell’operatore turistico e ospite della città che opera la scelta etica di privilegiare la sistemazione ricettiva di sistema rispetto a quella definiamola… creativa. Sospendere per il comparto l’introduzione della ZTL per due mesi, durante il quale si possa predisporre un regolamento condiviso, che premi la consapevolezza da parte degli operatori che la ZTL è un male necessario che va somministrato, ma non in maniera invasiva e principalmente in maniera razionale.

 

Per gli operatori il turista, così come l’escursionista, è il cliente, ma per la Città è l’ospite da tutelare e garantire sempre, nella consapevolezza che tale compito non può essere delegato ad altri ma va governato in una logica di sistema e di alleanza strategica con le categorie produttive. Su questo tema il Sindaco, nonché assessore al turismo, deve far sentire la sua voce in maniera chiara ed inequivocabile e se lo ritenesse opportuno far anche qualche passo indietro, affinché tutta la città, ospiti compresi, facciano tutti insieme 5 passi in avanti. Gli operatori capiranno ed apprezzeranno.