venerdì, 26 Aprile 2024

Missione archeologica in Kenya per la Soprintendenza del Mare

Missione archeologica congiunta della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dei Musei Nazionali del Kenya a Malindi-Ngomeini Bay nella Baia di Ngomeini. La missione è stata sostenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi / Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito di un progetto già avviato nel 2016 con l’obiettivo di individuare l’esistenza dei pre-requisiti per una riqualificazione in senso culturale del turismo sulla costa del Kenya, e di promuovere nello stesso tempo in questo Paese l’eccellenza italiana nel settore dell’archeologia.

Date le condizioni meteomarine avverse dovute alle abbondanti piogge dei giorni precedenti l’arrivo della missione, le immersioni sono state ridotte al minimo per la visibilità estremamente scarsa dell’acqua. Pertanto si è molto lavorato scandagliando i fondali mediante il Side Scan Sonar.

“La missione archeologica subacquea – spiega il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa – ha avuto un grande successo poiché siamo riusciti a verificare lo stato di conservazione di un relitto rinvenuto alcuni anni fa di cui si sapeva ancora poco, ma, soprattutto, ne abbiamo identificato un altro probabilmente anch’esso portoghese, databile al XVI secolo. Il nostro lavoro, effettuato in condizioni meteomarine avverse a causa delle forti piogge che hanno reso impossibile una buona visibilità in mare, ha reso possibile individuare un’area di grande interesse storico per le navigazioni dall’Europa verso l’India e l’Estremo Oriente”.

L’area dunque si conferma essere estremamente importante sotto il profilo archeologico subacqueo e storico ma anche importante nell’ambito di un turismo culturale che potrebbe basarsi sulla realizzazione di un grande parco archeologico subacqueo dove poter immergersi nella storia visitando i relitti rinvenuti.

Parte del carico dovrà comunque essere prelevato per i necessari interventi di conservazione e restauro. Tali reperti, insieme ad un apparato comunicativo adeguato, potranno essere conservati ed esposti in un rinnovato museo archeologico marino a Malindi o in altra località che le autorità locali vorranno indicare.

La bassa profondità, la vicinanza alla costa e a Malindi e la presenza di un territorio di grande interesse naturalistico e paesaggistico costituiscono i prerequisiti ottimali per realizzare in questa baia un grande parco archeologico sommerso visitabile, che contribuirebbe non poco ad arricchire il già presente turismo naturalistico e balneare, qualificandolo anche culturalmente in linea con una tendenza mondiale ormai acclarata.

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