venerdì, 26 Aprile 2024

Movida: ti amo e ti odio. Un codice etico per tutti

Con l’arrivo della primavera riprende la movida delle città più o meno turistiche e con essa ritornano le proteste e le conseguenti polemiche tra favorevoli e contrari. Infatti se da una parte costituisce un momento di corale intrattenimento ed animazione della città, dall’altro si registra l’insofferenza ed il fastidio dei residenti.

Il fenomeno è più accentuato nei centri storici in cui la convivenza pur costituendo una grande opportunità per tutti diventa una grande criticità, particolarmente per le strutture dell’ospitalità che registrano le lamentele dei turisti. Una situazione che l’Authorty per il turismo di Palermo ha voluto evidenziare all’Assessora alle Attività Produttive, Giovanna Marano, nel corso di un incontro avuto presso la sede dell’Assessorato, a conclusione della quale ha emanato una dichiarazione che di fatto è rappresentativa di una realtà diffusa. 

“Più musica e meno rumore, più accoglienza e meno chiasso – hanno esordito i rappresentanti dell’Authority – per la movida palermitana che costituisce una grande opportunità di intrattenimento per i residenti ed i turisti se si migliora la qualità dei servizi nel rispetto della legalità e dei legittimi interessi diffusi di animatori e frequentatori della notte. Il rispetto delle regole e delle delibere è un aspetto fondamentale su cui è già impegnata l’Amministrazione comunale, ma ancora più importante è che la movida palermitana – aggiungono i rappresentanti dell’Authority – si dia delle regole che, pur nel rispetto di legittimi interessi imprenditoriali, possa contribuire a migliorare gli aspetti artistici e culturali che non necessariamente debbano caratterizzarsi a suon di decibel”.

“C’è musica e musica” ha scritto recentemente Daniele Ficola, direttore del Conservatorio di Palermo, in una lettera al quotidiano La Repubblica auspicando un tavolo di confronto che, al di là delle azioni di forza, possa individuare, nell’interesse di tutti, gestori compresi, soluzioni possibili. “Una proposta di buon senso che l’Authority ritiene di dover far propria dichiarandosi disponibile ad individuare e concertare un codice etico da sottoscrivere anche con le associazioni della società civile, affinchè si ritrovi il complessivo rispetto per il vivere civile per i residenti e gli ospiti, che di questa Città sono patrimonio”.

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