venerdì, 19 Aprile 2024

Da Taormina l’idea di un nuovo Grand Tour della Sicilia per nuovi viaggiatori

L’anno europeo del patrimonio culturale inizia con il convegno “Sicilia Grand Tour. Viaggiatori, turisti, cittadini consapevoli” organizzato da “Articolo 9. Siciliani per cultura” a Palazzo Duchi d Santo Stefano di Taormina. Una riflessione sulle potenzialità della Sicilia, con particolare riferimento ai beni culturali materiali e immateriali, su cui costruire una nuova idea di viaggio definendo moderne strategie di accoglienza e ospitalità.

Tra i protagonisti del convegno anche il Parco Archeologico di Naxos-Taormina. “Il nostro sforzo – sottolinea il direttore del Parco Greco – è orientato a far diventare il Teatro Antico, insieme ad Isola Bella, Villa Caronia, gli scavi archeologici di Naxos e Francavilla di Sicilia, non solo una forza in grado di attrarre visitatori ma un veicolo per far conoscere e riscoprire l’intero territorio”.

Dopo i saluti istituzionali degli assessori alla Cultura e al Turismo del comune di Taormina, Pina Raneri e Salvo Cilona, ad introdurre e moderare i lavori è stata Fulvia Toscano. Il primo intervento a cura di Filippo Grasso, docente di Analisi di Mercato nel corso di laurea in Scienze del Turismo all’Università di Messina ed esperto del sindaco di Montalbano Elicona. “La sfida che proviene dai mercati esteri – sottolinea – ci pone davanti alla responsabilità di far tornare i viaggiatori nei luoghi che hanno visitato. E per vincere questa sfida un ruolo importante è ricoperto ancora oggi dagli operatori del territorio, di chi si occupa del settore dell’accoglienza e dell’ospitalità, ma anche dalle Pro Loco e dalle guide turistiche”.

Per Sebastiano Tusa, sopraintendete del Mare, “il mare non è solo contenitore di natura ma anche di cultura. Visitare i relitti, i porti sommersi, le peschiere non è solo un’aggiunta all’offerta turistica, ma permette di far comprendere il ruolo marinaro, politico e culturale che la Sicilia ha svolto nei secoli”.

“L’arte e il teatro – afferma Daniele Tranchida, docente dell’Università di Messina – sono connaturati al carattere stesso della Sicilia. Oggi bisogna orientarsi verso iniziative culturali che mattano insieme le diverse forme di arte come le esposizioni di arte contemporanea o le rassegne cinematografiche nei teatri antichi”.

“Anche il prezioso patrimonio immateriale della Sicilia – aggiunge il docente di antropologia all’Università di Palermo, Ignazio Buttitta – tra cui rientrano a pieno titolo i riti e le feste religione, richiede forme innovative di valorizzazione ma che siano attente alla salvaguardia delle comunità e dei sentimenti delle comunità”.

Tutti gli interventi hanno passato in rassegna aspetti e problematiche diverse dei nuovi scenario del turismo culturale, puntando l’attenzione, soprattutto, sulla necessità di riconquistare una dimensione che è quella dei viaggiatori più che dei turisti, dei sognatori più che di consumatori, pronti a guardare la Sicilia con nuovi occhi. A chiudere i lavori, Fabio Granata, tra i fondatori di “Articolo 9. Siciliani per cultura”, che nel suo intervento propone di rilanciare un Grand Tour della Sicilia per nuovi viaggiatori.

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