venerdì, 29 Marzo 2024

Agrigento presenta il Mandorlo in Fiore 2019 a Roma con un anno di anticipo

Con un anno di anticipo, la Sicilia ha presentato a Roma, nella sala stampa dell’Associazione Stampa Estera, l’edizione 2019 de “Il mandorlo in fiore – Festival Internazionale patrimonio immateriale Unesco”.

“Abbiamo pensato di promuovere il nostro storico evento – ha detto il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto – a Paesi esteri che guardiamo con grande attenzione in termini di flussi turistici che sono in crescendo a beneficio del comparto turistico che ad Agrigento sta funzionando in una logica di buona coesione”.

Presente il ministro plenipotenziario Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione nazionale per l’Unesco, l’assessore al Turismo della Regione Sicilia, Sandro Pappalardo, i vertici del Parco Archeologico Valle dei templi, Bernardo Campo e Giuseppe Parello e i responabili di CoopCulture. Alla Conferenza sono intervenuti, oltre ai giornalisti di varie testate, anche diversi rappresentanti diplomatici tra cui l’ambasciatore inglese in Italia, Jill Morris.

“Già nelle edizioni 2017 e 2018 – spiega Giuseppe Parello – i numerici danno ragione. Nell’edizione che si è da poco conclusa, per esempio, gli spettacoli sono cresciuti del 73,6% rispetto allo scorso anno. E le presenze di visitatori nella Valle dei templi nel corso della festa, sempre rispetto al 2017, sono aumentate del 38,92%. Finanziata per intero dalla bigliettazione del Parco, la manifestazione ha un costo medio di poco inferiore ai 500 mila euro e frutta ricavi per circa tre volte la cifra investita. A guadagnarci è anche il parco archeologico –  dice Parello -: grazie alle diverse iniziative messe in campo dalla gestione autonoma la Valle dei templi ha visto aumentare del 23% nel 2017 i suoi visitatori, mentre già nei primi tre mesi del 2018 si è registrato un ulteriore incremento del 20%. Una potenzialità su cui lavorare, anche per rilanciare le tante altre attrazioni di Agrigento, dagli Archi di Pasqua al turismo esperienziale a Sant’Angelo Muxaro”.

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