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Milano città preferita per gli acquisti tax free di lusso dopo Parigi
notizia pubblicata 22 Ottobre 2018 alle ore 12:42 nella categoria Turismo

Si è conclusa la Fashion Week e Planet, società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, descrive l’impatto dell’evento nelle principali capitali europee sulla spesa tax free dei visitatori extra Eu. Attraverso un’analisi dei dati emerge come questo appuntamento abbia portato a sensibili variazioni nella spesa esentasse a Parigi, Milano e Londra.

La Fashion Week Milanese si è difesa bene. Le sfilate meneghine infatti, rispetto allo stesso periodo nel 2017, hanno stimolato un aumento nelle vendite tax free dell’1,4% e del 4,6% nella spesa media per singola transazione, portandola a 1.499 euro, solo 89 euro in meno rispetto a quella registrata a Parigi.

Dall’altra parte, la capitale francese, durante la Fashion Week, si è confermata prima in Europa con uno scontrino medio di 1.588 euro in crescita del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un volume di vendite esentasse incrementato del 13,6%,

Meno attrattiva per i viaggiatori extra UE, la moda londinese, che nel periodo di riferimento ha registrato contrazioni sia nel valore dello scontrino medio fermo a soli 354 euro (-3,4% vs. 2017) che nel volume di vendite tax free (-14,2% vs 2017).

I turisti più propensi allo shopping nella Milano fashionista sono stati i cittadini di Hong Kong e gli statunitensi, rispettivamente con 1.910 euro e 1.900 euro per singola transazione, seguiti da russi (1.476 euro), cinesi (1.450 euro) e giapponesi (1.435euro). Statunitensi e viaggiatori da Hong Kong sono stati primi anche per quanto riguarda l’incremento nelle vendite tax free rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con una crescita rispettivamente del 79% e del 51%, seguita da un +30% di tutto rispetto per i turisti giapponesi.

I dati raccolti suggeriscono a livello generale una ripresa incoraggiante dello shopping tax free made in Milano, che, nel mese di agosto ha subito una battuta d’arresto.

Nel periodo di agosto infatti, il valore medio per transazione è stato di soli 1.191euro in calo del 20,5% se confrontato con quello registrato a settembre durante e subito dopo le sfilate. Guardando invece alla mappa dello shopping milanese, sempre ad agosto, le arterie vitali degli acquisti d’alta gamma si sono confermate Via Monte Napoleone, che detiene il 39% del mercato luxury tax free cittadino, Via Sant’Andrea con il 25% di quota di mercato e Via Ugo Foscolo con il 13% di market share.

A livello nazionale invece, gli ultimi dati disponibili, raccolti nel Planet Intelligence Report di settembre (link da inserire), delineano un quadro stabile per il comparto tax free, registrando una crescita dell’1% nelle vendite, dell’8% nel valore medio per singola transazione e del 3% negli arrivi. Mentre per il trimestre ottobre-dicembre il flusso incoming in Italia di turisti extra UE è previsto in crescita del 6.6%, con picchi per viaggiatori tailandesi (+48%), statunitensi (+19%) e sudcoreani (19%).

“Come confermano i nostri dati, i settori della moda e del lusso continuano ad essere un traino imprescindibile dell’economia italiana e, a loro volta, gli acquirenti extra europei rappresentano in numerosi casi il target più profittevole in questi segmenti di mercato. Basti pensare che a livello europeo, gli acquirenti internazionali spendono in media 3,7 volte di più degli acquirenti nazionali, con alcuni rivenditori che registrano fino al 60% delle vendite da clienti non domestici – commenta Sara Bernabè, Country Manager di Planet in Italia – Capitalizzare i momenti più emblematici per questi comparti, come la settimana della moda, allo scopo di attrarre un numero sempre maggiore di shopper internazionali con forte capacità di spesa è fondamentale per numerose realtà dell’alta gamma. Grazie ad una consulenza completa che interviene su tutti gli step del processo di vendita, permettiamo ai retailer italiani di intercettare questi consumatori ad alto potenziale di spesa e ad aumentare sensibilmente il business che ne deriva”.