edizione Nazionale
Formazione professionale e tecnologia essenziali per gli adv del futuro
notizia pubblicata 14 Febbraio 2019 alle ore 11:01 nella categoria Cronaca

Il mercato delle agenzie di viaggio si consolida come canale di vendita imprescindibile per l’hôtellerie italiana. Durante il convegno “Catene alberghiere made in Italy: risultati e prospettive per il 2020” che si è tenuto nella giornata di martedì 12 febbraio in BIT a Milano organizzato da AICA Confindustria Alberghi, è intervenuto anche il presidente di AIDIT, Associazione Italiana Distribuzione Turistica, Domenico Pellegrino che ha illustrato alla platea alcuni dati (provenienti dall’Osservatorio Bluvacanze) su come avvengono le prenotazioni degli hotel da parte degli agenti di viaggio. Il canale di vendita maggiormente utilizzato sono le piattaforme professionali che rappresentano il 54% del mercato: il 13% avviene tramite i GDS (Global Distribution System) e soltanto il 3% sui sistemi proprietari degli hotel.

“Il dato che ci fa riflettere, però, è un altro – analizza Pellegrino –. Il 30% delle richieste viene prenotato direttamente contattando la reception dell’hotel. Ciò per una evidente esigenza di customizzazione del servizio, con una relazione H2H capace di rispondere alle reali esigenze ed interessi del cliente. Ma è indubbio che in uno scenario così fluido e altamente tecnologico come quello attuale, il saper utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione degli operatori professionali assume un ruolo sempre più rilevante. Per questo occorre sempre e costantemente essere aggiornati sulla tecnologia, ma anche crescere nella competenza sul prodotto alberghiero, in un piano di formazione qualificata e continua.

Proprio per questo come AIDIT, siamo pronti a lanciare un programma di aggiornamento professionale specifico, che vorremo iniziare già quest’anno. Ma alla tecnologia deve essere affiancata la consulenza umana, che diventa l’elemento imprescindibile per generare valore aggiunto ad un sistema d’offerta che rimarrebbe sempre più ostaggio di una distribuzione ‘tecnologica’, la quale finisce per sintetizzare inevitabilmente nel solo prezzo (più basso) il fattore discriminante della scelta del consumatore”.