edizione Emilia Romagna
Gli Etruschi in mostra al Museo Archeologico di Bologna
notizia pubblicata 26 Agosto 2019 alle ore 13:43 nella categoria Eventi

A distanza di 20 anni dalle grandi mostre di Bologna e Venezia, il Museo Civico Archeologico di Bologna annuncia un progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui saranno riuniti circa 1000 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali.

‘Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna’ è una mostra promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università degli Studi di Bologna, e realizzata da Electa.
L’esposizione, che sarà aperta dal 7 dicembre 2019 al 24 maggio 2020, vuole essere un affascinante viaggio nelle terre degli Etruschi tra archeologia e paesaggi sorprendenti e metterà in risalto le novità di scavo e di ricerca sulla storia di uno dei più importanti popoli dell’Italia antica.

La metafora del viaggio darà forma e struttura all’esposizione, divisa in due grandi sezioni, caratterizzate da un allestimento evocativo. La prima offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere al visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco, attraverso oggetti e contesti archeologici fortemente identificativi. Così preparato, il visitatore potrà affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi.

Un itinerario attraverso quei territori e centri di Lazio, Umbria e Toscana che già furono oggetto di attenzione, meraviglia e descrizione da parte dei viaggiatori del passato, come il diplomatico inglese George Dennis, che nel XIX secolo con il suo The Cities and Cemeteries of Etruria (1848) diede conto di 5 anni di viaggi che toccarono i siti archeologici allora conosciuti, in paesaggi profondamente diversi da come sono oggi. Il viaggio continua nei territori etruschi della valle Padana e della Campania, forse meno noti al grande pubblico ma importanti teatri di nuove scoperte archeologiche.