edizione Nazionale
L’aquila e gli avvoltoi
notizia pubblicata 10 Aprile 2008 alle ore 12:00 nella categoria L'opinione
Sembra essere infinita la storia dell’Alitalia, simbolo di un’Italia in brandelli che, orgogliosamente indossa ancora un tricolore seppur sbiadito nei colori. Un’Azienda cresciuta all’ombra di un sistema politico-sindacale che l’ha lottizzata premiandola con prebende miliardarie, per risanare bilanci in rosso, frutto di sperpero, compromessi  e scelte dissennate. Più volte l’Azienda è stata sull’orlo del baratro. Salvata in extremis e rimessa in pista per tornare a volare come un’aquila e competere sui cieli internazionali. Una competizione difficile da sostenere. Le aquile degli altri Paesi, hanno la vista più lunga e sono adusi a competere sul mercato. Godono di flessibilità, velocità nelle decisioni, determinazioni nelle scelte anche quelle meno popolari. Sono imprese e  fanno impresa. Elementi questi che tengono lontani gli avvoltoi che, al pari delle aquile, svolazzano nei cieli, pronti a colpire per autoalimentarsi e continuare a svolazzare con rinnovata vigoria.  Ancora una volta la grande aquila italiana, stanca ed appesantita, continua a volare, senza una meta precisa, solo per districarsi tra i tanti avvoltoi che,  in nome della italianità di facciata, tentano di colpire l’aquila francese, nel pur legittimo desiderio di tornare a volare insieme sempre più in alto, lasciando alle spalle lo stormo di avvoltoi.  (Toti Piscopo)