venerdì, 29 Marzo 2024

Franceschini e Renzi alla riapertura del Museo di Reggio Calabria

Dopo dieci anni il Museo nazionale di Reggio Calabria riapre i battenti con una veste interamente rinnovata al termine di un intervento complessivo di restauro e di adeguamento antisismico.. A tagliare il nastro il premier Matteo Renzi e il ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini. Con la riapertura del Museo ora bisogna “correre – ha detto Renzi – per incrementare il numero dei visitatori”.

Il nuovo percorso espositivo inizia con le testimonianze più remote della frequentazione umana in Calabria, conservate al secondo piano, denominato piano A – ‘Prima della Magna Grecia’. Attraverso una rampa di scale si accede al primo piano, denominato piano B- ‘Città e santuari della Magna Grecia’.

La prima parte del piano è dedicata all’illustrazione della storia, dell’urbanistica e della cultura materiale di queste nuove città. La seconda parte del piano è dedicata ai santuari eretti all’interno e all’esterno di questi centri urbani.

Al piano ammezzato, denominato piano C – ‘Aspetti di vita quotidiana nelle città della Magna Grecia’, si mostrano le testimonianze materiali di teatro, poesia e musica che tanta parte ebbero nelle civiltà dei Greci d’Occidente, ma anche semplici arredi e le suppellettili delle case e i documenti dell’attività delle botteghe artigiane. Seguono i corredi funerari dalle necropoli di Gioia Tauro e di Locri.

La seconda parte del piano presenta i popoli di stirpe italica, i Lucani e i Bretii, che conquistarono le città magno greche ponendo fine a un periodo di splendore. Il percorso di visita giunge quindi al piano terra, denominato piano D, dedicato alla città di Reggio Calabria.
Qui è esposta per la prima volta una sintesi ragionata di reperti che ne illustrano la lunga storia e il rigoglioso sviluppo. La statua marmorea del kouros di Reggio introduce il visitatore allo speciale capitolo della statuaria greca di bronzo riemersa dal mare, la Sala dei Bronzi di Riace e dei Bronzi di Porticello, nella quale culmina il percorso del museo.

“La rinascita del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria – ha detto Franceschini – costituisce un’opportunità di crescita sociale, civile ed economica di questo territorio e più in generale del Meridione che è doveroso cogliere, costruendo un percorso virtuoso di sviluppo incentrato sul turismo culturale, rispettoso del contesto e capace di portare ricchezza. È il punto di partenza di una nuova sfida che i vertici del museo, la città e il Paese sono chiamati a vincere”.

 “Efficiente, accogliente, sicuro. È questa la nuova immagine del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che si apre all’area dello Stretto, nel cuore del Mediterraneo, storico crocevia di culture e tradizioni – ha detto Carmelo Malacrino, direttore del Museo -. Un museo che conquista i suoi visitatori, accompagnandoli nell’affascinante storia dell’antichità calabrese, sviluppata dal Paleolitico alla tarda età romana su quattro livelli di esposizione permanente. Circa 200 vetrine, nelle quali è esposta una selezione dei più importanti reperti archeologici calabresi, guidano l’intero percorso, che si conclude con la grande sala in cui si possono ammirare i Bronzi di Riace e i Bronzi di Porticello”.

Il Museo, però, per poter incrementare i visitatori, ha bisogno di essere inserito in un sistema di
infrastrutture efficienti. E su questo tema sono giunte le rassicurazioni di Renzi il quale ha confermato, ad esempio, che l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà completata entro
la fine dell’anno. Ma il Governo spinge anche per l’ultimazione dei lavori della statale 106. Inoltre, “continueremo ad insistere – ha affermato Renzi – sul fronte dell’Alta velocità ferroviaria”.

Tutti nodi che il prmeier intende sciogliere prima di “poter guardare al Ponte sullo Stretto”.
La parola d’ordine del Governo è quindi incrementare i turisti nelle regioni del Sud superando l’attuale soglia del 15%. Tutto questo perchè, ad esempio, se i Bronzi di Riace fossero altrove e non al Museo di Reggio Calabria “non avrebbero – ha detto Renzi – lo stesso significato che hanno in questo luogo che racconta una storia millenaria”.

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