giovedì, 18 Aprile 2024

Fiavet, luci e ombre del Decreto Art Bonus

Fare il punto sugli effetti del Decreto ArtBonus e sulle strategie da attuare per creare valore nel settore turistico. É quanto è emerso durante la conferenza ‘Il ruolo della cultura e del turismo per la crescita e il lavoro – Quali scelte strategiche dopo l’approvazione della legge art bonus’, organizzata a Tortona dal gruppo dei Deputati PD, presso la Sala Romita del Palazzo Comunale.

Grazie al coinvolgimento delle istituzioni locali, di imprenditori e operatori del settore, sono emersi spunti di riflessione di grande attualità ed interesse: l’attuazione di politiche turistiche efficaci, cogliendo l’occasione di Expo e spingendo gli attori del territorio a fare rete; la rimodulazione dell’offerta turistica alle nuove esigenze della domanda e la necessità di investimenti in formazione, marketing e strutture.

Inoltre, si è parlato di come, nonostante il fenomeno turistico a livello mondiale sia in costante crescita, il nostro paese non riesce a sviluppare azioni e strategie utili per accogliere un maggior numero di turisti internazionali ed adeguarsi, quindi, ai livelli di sviluppo dei nostri competitor.

“Il decreto ArtBonus rappresenta un driver importante – ha detto Massimo Caravita,vicepresidente Fiavet  – per sostenere il nostro patrimonio culturale e per rilanciare il settore. Tuttavia, ad una lettura più attenta, l’agevolazione, non ha ancora trovato piena applicazione. Innanzitutto, possono accedere al credito di imposta solo le agenzie di viaggio e i TO specializzati in ‘incoming’.Quindi non abbraccia tutte le aziende turistiche, ma solo alcune, escludendo di fatto molte realtà anche di grandi dimensioni che non operano principalmente nell’attività di incoming ma che desidererebbero crescere in questo segmento di business. Anche a causa dell’esiguità delle risorse messe a disposizione – aggiunge – stimiamo che solo 600 imprese di viaggi potrebbero riuscire a beneficiare del credito sulle circa 9.000 attive. Quindi sicuramente un limite è l’esiguità dei fondi per un vero rilancio del turismo organizzato nazionale digitalizzato”.

Altra nota dolente è l’Enit, che il decreto ArtBonus ne prevede la trasformazione in Ente pubblico economico. “Le recenti affermazioni del ministro Franceschini di voler riportare le competenze a livello centrale, vanno nella direzione da noi condivisa e potrebbero essere una soluzione efficace perché, come più volte richiesto da Fiavet in precedenti occasioni, riaffermano l’intervento statale unitario nelle politiche parlamentari in una sfida competitiva che è da gestire ‘con i muscoli’ e a testa alta per battersi contro colossi come l’ente del turismo tedesco che sta intercettando sempre più flussi turistici – conclude Caravita – La posizione di Fiavet è altrettanto chiara e decisa sulle competenze che l’Enit dovrà coordinare: fra queste rientra sicuramente la promozione mentre la commercializzazione sta nettamente al di fuori del perimetro”.

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