giovedì, 28 Marzo 2024

Alitalia, sindacati proclamano sciopero il 21 maggio

Sciopero di 24 ore del trasporto aereo il prossimo 21 maggio. Lo stop è stato proclamato dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti e coinvolgerà, ad eccezione dei controllori di volo, tutti gli addetti del settore. Lo stesso giorno sciopereranno anche piloti e assistenti di Alitalia per una protesta indetta dall’Fnta. Le motivazioni della protesta sono le stesse del precedente sciopero del 25 marzo: le difficoltà del settore e la crisi di Alitalia.

Intanto entro oggi, giovedì 2 maggio, i commissari straordinari dovrebbero fornire la loro indicazione al Ministero dello sviluppo economico, dopo aver valutato le richieste di proroga giunte da parte di Fs che in una missiva inviata ai commissari non avrebbe indicato un termine ma solo un tempo “congruo”. La decisione spetterà poi al Governo, che deve trovare anche un equilibrio tra le pressioni della Lega a fare presto e le rassicurazioni del vicepremier grillino Luigi Di Maio, che garantisce la presenza di “altre offerte”, smentendo che ci siano “notizie negative”.

Sul tavolo l’ipotesi più quotata (si è lavorato anche su China Eastern e si è parlato del Gruppo Toto) è Atlantia, che controlla Autostrade e Adr, nonostante il management abbia smentito di voler aprire nuovi fronti: bisogna però capire se il M5s sarà disposto a fare marcia indietro rispetto al veto posto dopo il crollo del ponte Morandi, aprendo su alcuni dossier del confronto Aspi-Governo (revoca della concessione, sblocco degli investimenti, tariffe).

Intanto, mentre su tutto aleggia lo spettro del fallimento (per il quale è sempre alla finestra Lufthansa), la Lega va in pressing sui colleghi grillini: “Occorre fare presto, non può essere perso altro tempo”, avvertono i capogruppo leghisti in Parlamento, allarmati dal nuovo sciopero proclamato dai sindacati (“dimostra tutta la criticità che la vicenda ha assunto”). E anche dall’opposizione il Pd chiede di smetterla con le proroghe e chiama il Governo a riferire in Parlamento.

 

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