sabato, 20 Aprile 2024

Ciset: ricchezza turistica concentrata in 5 regioni del Centro-Nord. Soffre il Sud

E' nel Mezzogiorno il gap più pesante tra attrattività e entrate turistiche. E' questo uno dei passaggi cruciali emersi dalla "XIV Conferenza L'Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2013", organizzata da Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d'Italia che si è svolta oggi a Venezia.
Con riferimento all'economia turistica, i dati presentati mostrano una buona tenuta del turismo internazionale che si è tradotta in circa 35 miliardi di valore aggiunto. "Focalizzando l'attenzione sull'economia turistica regionale – ha osservato Mara Manente del Ciset – la ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime 5 regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna) – che aumentano la loro quota, concentrando il 68% della spesa dei turisti internazionali ed il 63,5% del valore aggiunto turistico. Stabile, intorno al 13%, la quota di spesa registrata nel Mezzogiorno, mentre scende sotto il 17% la ricchezza prodotta dal turismo nelle regioni del Sud".
Manente ha quindi sottolineato il trend positivo del segmento 'green+enogastronomia+sport' (1,7miliardi di euro), che ha registrato un ulteriore incremento del 13,8% in termini di spesa, e un altrettanto significativo aumento dei pernottamenti, tanto da raggiungere la quota dell'8% sul totale vacanza.
Buona tenuta per il turismo balneare, che registra una crescita della spesa pro capite tale da compensare la modesta diminuzione dei pernottamenti (-0,8%) e da garantire un +6% del fatturato. "Riguardo i principali bacini di origine – ha aggiunto Manente – in diminuzione il peso dei primi otto mercati (Germania, Usa, Regno Unito, Francia, Austria Svizzera, Spagna e Giappone), intorno al 63% (70% nel 2006), a favore dei Bric, la cui quota supera nel 2013 l'8% del totale".
Nella sua relazione iniziale, Simonetta Zappa di Banca d'Italia ha invece illustrato le tendenze generali per il 2013 delle spese da turismo internazionale. "Il 2013 – ha affermato Zappa – si è chiuso con un aumento (+3,1%) delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia rispetto all'anno precedente. Il Centro e il Nord-Ovest hanno registrato andamenti particolarmente positivi (rispettivamente +5,5% e +5,4%), seguiti da Sud e Isole (+1,7%), mentre per il Nord-Est si è verificato un calo (-2,4%). La provincia italiana con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall'estero si conferma Roma (5.574 mln), in netta crescita (+7,9%) rispetto all'anno precedente. Per Venezia, invece, dopo la crescita dello scorso anno, flessione del 3,7%".
Esaminando la dinamica dei flussi outgoing, le spese dei viaggiatori italiani all'estero (in totale 20.309 milioni di euro) sono diminuite (-1% rispetto all'anno precedente), in corrispondenza con il perdurare della fase di contrazione del reddito nel nostro paese. Tra i principali paesi di destinazione degli italiani si evidenziano variazioni positive solo per Russia (+10,3%), Cina (+6,2%), Olanda (+3,9%) e Austria (+3,1%). In calo, invece, Spagna (-10,8%), Germania (-8,3%), Francia (-6%) e Stati Uniti (-4,8%).

 

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