venerdì, 19 Aprile 2024

Il bilancio di un anno di Radaelli: la sfida da vincere è quella digitale

Spending review, competitività, digitalizzazione, etica e trasparenza. Sono i 4 punti su cui si è concentrato il commissario straordinario dell’Enit Cristiano Radaelli durante quest’anno, faticoso ma ricco, a via Marghera. E così mentre all’Enit, appena trasformata in ente pubblico economico, entra nel vivo la corsa ai vertici (in pole position per le nomine ci sarebbero Evelina Christillin, Antonio Preiti, Fabio Lazzerini), Radaelli tira le somme di questa esperienza.

Lo statuto, approvato dalla Corte dei Conti soltanto qualche giorno fa, in terza lettura, il commissario straordinario lo aveva presentato, in anticipo sui tempi che gli erano stati concessi, già ai primi di novembre 2014. E in quello statuto si parla una “Enit che deve funzionare come una multinazionale (con 23 sedi all’estero e una centrale a Roma), più aggressiva nei settori business e di nuove tecnologie”.   

“Il turismo italiano – dice Radaelli – doveva fare un grande passaggio culturale e ancora deve andare avanti: innanzitutto pensare di essere in un settore altamente competitivo dove c’è una battaglia forte con gli altri grandi paesi europei. Anche perché hanno dotazioni economiche per la promozione turistica molto più grandi delle nostre: la sola città di Vienna per fare un esempio dispone di 30 milioni”.   

C’è poi la grande sfida della digitalizzazione che a Radaelli sta particolarmente a cuore, anche visto il suo passato tra Siemens, Italtel e Nokia: “Siamo passati – commenta Radaelli – da un mondo che si muoveva con metodologie anche promozionali tradizionali a un mondo che si muove con l’e-commerce. E il turismo è il settore dove l’e-commerce è più utilizzato nel mondo. Se vogliamo diventare i primi in Europa come numero di turisti, dobbiamo diventare un benchmark anche nel modo in cui proponiamo il nostro paese e i nostri territori”.

 

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