venerdì, 29 Marzo 2024

Disagi in volo per 17 mln di ialiani tra Brexit, scioperi, mancanza piloti e overtourism

Il 2018 è stato l’anno record delle interruzioni di volo e dei disagi per i viaggi aerei. Sono più di 10 milioni i passeggeri di tutto il mondo che hanno diritto a un risarcimento dopo che l’anno scorso sono rimasti bloccati in aeroporto a seguito di ritardi e cancellazioni. Il 2019 probabilmente non sarà migliore: AirHelp prevede infatti 33 mila voli con interruzioni ogni giorno in tutto il mondo, previsione che potrebbe portare a disagi per oltre 2 miliardi di passeggeri globali. Per l’Italia, l’ultimo studio di AirHelp prevede per il 2019 più di 137 mila voli con interruzioni che causeranno disagi a oltre 17 milioni di italiani. Nel 2016, erano quasi 14 milioni i passeggeri italiani coinvolti in interruzioni di volo e ad oggi è aumentato del 21% superando di gran lunga i 16 milioni. Negli ultimi tre anni i voli in ritardo o cancellati hanno subito un incremento del 20%.

“L’incertezza della Brexit, gli scioperi annunciati dalle compagnie aeree, la carenza di piloti e il crescente fenomeno dell’overtourism saranno le principali cause che influenzeranno il traffico aereo di quest’anno – afferma Roberta Fichera, portavoce di AirHelp – Ci aspettiamo potenziali risarcimenti per oltre 11 milioni di passeggeri ai sensi del regolamento europeo CE 261 e per questo motivo chiediamo a tutti i passeggeri di viaggiare consapevolmente, conoscendo i loro diritti e rivendicando ciò che gli spetta”.

La carenza dei piloti e della capacità aeroportuale nel gestire il traffico aereo sono i due fattori che influenzano maggiormente le interruzioni di volo. L’International Air Transport Association (IATA) riferisce che il 48% dei professionisti delle risorse umane dell’industria aerea sta lottando per trovare nuovi piloti, sia per la mancanza di candidati, sia per le crescenti richieste di stipendio. Per i prossimi 20 anni, Boeing stima una domanda di 637 mila piloti, in un’industria che soffre ormai di molte carenze.

Il fenomeno dell’overtourism è l’altra causa maggiore per le interruzioni di linea. IATA stima una crescita del 3,5% all’anno per quanto riguarda la domanda e la frequenza dei viaggi e prevede oltre 8,2 miliardi di passeggeri in tutto il mondo entro il 2037 (nel 2016 erano 3,8 miliardi). Con meno piloti, le compagnie aeree non riusciranno a stare al passo con la crescente domanda dei voli e gli aeroporti faranno sempre più fatica ad accogliere e gestire l’afflusso dei viaggiatori.

“L’industria aerea sta continuando a deludere i passeggeri e considerati gli 8,2 miliardi di passeggeri in tutto il mondo previsti entro il 2037, l’industria aeree deve ricorrere ai ripari”, continua Roberta Fichera. “Gli aeroporti devono aggiornare le loro strutture per poter accogliere il crescente numero di viaggiatori, così come le compagnie aeree dovranno assumere più piloti per soddisfare la domanda del settore. L’overtourism continuerà a mettere a dura prova l’industria del trasporto aereo, le compagnie aeree e gli aeroporti devono pianificare il loro futuro con l’idea di superare questi ostacoli a testa alta”.

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