giovedì, 25 Aprile 2024

Expo chiude, ma per 20mila expo-assunti il futuro è incerto

E’ un esercito di 20mila lavoratori quello che per sei mesi ha popolato il sito di Rho-Pero. Un esercito fatto soprattutto di giovani, molti alle prime o primissime esperienze di lavoro, altri disoccupati in fase di riconversione occupazionale, che ogni giorno – ma anche ogni notte – ha “combattuto” contro la crescente “invasione” di visitatori da tutto il mondo, il moltiplicarsi di file, eventi e manifestazioni. 

Hostess, steward, cuochi, camerieri, interpreti, addetti alla sicurezza, alla pulizia, alle manutenzioni e un’altra miriade di figure professionali per sei mesi hanno lavorato, notte e giorno, dentro e fuori dal sito, per garantire il buon funzionamento dell’Esposizione Universale e contribuendo al suo successo. Circa un migliaio sono stati quelli impiegati da Expo spa, e altri 8mila i volontari che – a titolo gratuito e per un massimo di due settimane ciascuno – hanno operato sul sito espositivo. Stando a contatto con milioni di turisti di tutte le lingue, culture e religioni, tra il Decumano e i Padiglioni, i lavoratori di Expo hanno acquisito conoscenze, abilità e anche virtù.

Dal 1 novembre questo esercito di lavoratori diventerà, di fatto, un esercito di disoccupati. A denunciarlo, tra gli altri, è stato il segretario della Cisl Lombardia, Roberto Benaglia che lancia un appello: bisogna “certificare le competenze di tutti i 20mila lavoratori di Expo ed investire sulle politiche, a partire da quei 20 milioni di euro promessi nel 2014 da Regione Lombardia proprio per sostenere l’ingresso e il riorientamento nel mercato del lavoro”.

L’obiettivo principale è evitare che i lavoratori vengano abbandonati dopo l’evento. In questa direzione, ad esempio va l’accordo stretto tra Manpower e le sigle confederali per favorire la ricollocazione dei 3.300 interinali che, tramite l’Agenzia, hanno operato nel sito. Manpower garantirà percorsi di formazione ai lavoratori a partire dal prossimo novembre. Accordi simili sono stati siglati con le agenzie Gi Group (600 lavoratori) e Openjobmetis (400).  

Inoltre, ha confermato il presidente di Gioform (azienda titolare del marchio Eurochocolate, official content provider di Expo), Eugenio Guarducci, “diversi lavoratrici e lavoratori sono già stati selezionati e ingaggiati da varie aziende per continuare a lavorare presso di loro, grazie alle competenze maturate e ai contatti acquisiti durante Expo”.

Le maestranze potranno beneficiare anche dell’Azione di Rete per il lavoro finanziata dalla Regione Lombardia e condotta insieme al Consorzio Light di Milano, per favorire la continuità occupazionale dopo Expo.

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