venerdì, 29 Marzo 2024

Il turismo non si arresta, ma l’Italia deve restare competitiva

Esperti a confronto sulle previsioni del settore per i prossimi anni con un occhio alla Penisola

Mentre nel mondo, e in particolare nelle economie emergenti, il turismo continuerà a crescere anche nei prossimi anni l'Italia deve fare i conti con un passato, molto vicino, per nulla positivo.
Oggi a Palermo, nel corso del convegno "Tourism Forecasts: strategie oltre la crisi", organizzato da Artu, associazione ricercatori turismo, speaker internazionali ed esperti locali hanno tracciato il quadro di un settore che si conferma comunque come uno dei più produttivi, se ben valorizzato, anche perché in grado di generare occupazione e di adeguarsi al meglio alle nuove tecnologie.
"La crescita turistica – ha spiegato Alain Duperays, responsabile dell'Unità Turismo dell'OCSE – continuerà nei prossimi anni ma andrà molto più lentamente di ora tranne che nei paesi cosiddetti met (Brasile, Cina, India, Sudafrica e Russia). La sfida di oggi è rimanere competitivi nei prossimi 10 anni considerato che la manodopera ha un costo diverso nelle varie zone del mondo e che alcune destinazioni non sono più alla moda, come ad esempio alcuni resort invernali in Francia, e dunque servono investitori privati per ammodernare questo tipo di strutture".
"Il turismo – ha detto Giorgio Palmucci, presidente Aica – è previsto in crescita nel mondo, questo ci fa ben sperare anche se l'Italia nel 2012 è il Paese con il calo maggiore a livello di pil prodotto dal turismo dopo la Grecia. Un calo dovuto anche alla perdita di domanda interna e della spesa degli italiani".
Sulla stessa scia l'intervento di Gabriele Burgio, presidente Alpitour. "L'Italia ha perso quote di mercato nel turismo negli ultimi anni anche se per gli stranieri rimane al top come paese da visitare almeno una volta nella vita. Il problema è che si è perso interesse per l'Italia per la scarsa qualità delle infrastrutture e per i prezzi alti. Le  vacanze in Italia sono le più care di tutti. Sono dunque sorte nuove destinazioni mare come Tunisia, Egitto e Turchia subito molto competitive per l'ottimo rapporto prezzo-qualità".
"Nel 2011 la disoccupazione globale è cresciuta del 19% e questo fattore ha fatto sì che diminuisse anche la spesa dedicata ai viaggi. Ma non è solo il fattore economico a condizionare il sistema: basti pensare agli eventi politici che nel 2011 hanno fatto crollare il turismo in Medio Oriente" ha ricordato Tahiyya Jurdine, research analyst di Euromonitor International.
E a proposito di nuove tecnologie, Jurdine ha previsto un'importanza sempre maggiore del web e della telefonia mobile nel mondo del turismo. Non solo per prenotare le camere d'hotel o acquistare i biglietti aerei. "Nei prossimi anni con le nuove app sul cellulare non sarà possibile solo fare il check-in o scegliere il posto sull'aereo, ma sarà anche possibile prevedere quanto tempo ci vuole per fare le file in aeroporto, scegliere il film da vedere e il cibo da mangiare a bordo.
Gli interventi dei 4 relatori sono pubblicati nelle news di seguito. Per consultare la diretta dei lavori del convegno "Tourism Forecasts" clicca qui.

 

 

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