sabato, 20 Aprile 2024

‘Dream Hotel’, le nuove frontiere dell’hospitality in vetrina a BTO11

Focus sui nuovi orizzonti dell’ospitalità durante BTO11, manifestazione dedicata a legame tra Travel e Innovation che si tiene alla Stazione Leopolda di Firenze. Durante il panel Dream e Smart Hotel, si è parlato di ‘Redwood Forest’, progetto futuristico che anticipa un 2035 in cui la vacanza su Marte sarà una realtà. Ad accogliere gli ospiti una vera e propria città-albero capsula, che sfrutterà le risorse del sottosuolo attraverso i suoi canali radice. Più vicine, invece, la possibilità di essere ospitati dalla stazione orbitante Marina, progetto che ha vinto il premio per la 1° divisione alla Rivoluzione dei concetti di sistemi aerospaziali della NASA. All’interno del Marina ogni modulo di ospitalità avrà piena autonomia per ciò che riguarda alimentazione, acqua, aria, controllo termico, controllo della gravità e connettività. A parlarne Valentina Sumini del MIT Massachusetts Institute of Technology.

Le nuove frontiere per un’ospitalità totalmente sostenibile e solar-powered si spostano in Quatar, Baharein e alle Maldive, con il progetto ‘Eco- Floating Hospitality Experience’, un’esperienza alberghiera sull’acqua dove si potrà alloggiare nei Water Nest dal design emozionante e totalmente eco, la cui struttura sarà realizzata con materiali 100% riciclabili e le cui funzioni saranno alimentate da energia prodotta dal sole e dalle correnti marine, così da avere un risparmio energetico del 50% rispetto ad una normale struttura alberghiera.

A BTO11 la nuova visione sul futuro dell’ospitalità si focalizza anche sul tempo, cercando soluzioni tecnologiche che portino ad una completa ottimizzazione di quest’ultimo, tale da accorciare le noiose operazioni di routine e dilatare invece i tempi piacevoli dell’ospitalità. Tra le soluzioni più smart quella proposta da Ralph A. Riffeser con il progetto l’albero del tempo: il soggiorno sarà calibrato in varie fasi. Tutto girerà intorno al tempo per la famiglia (FamilyTime), tempo per il partner (Two-Time), tempo per se stessi (MyTime) e anche i bambini avranno tempo per loro stessi (KidsTime). Si vuole arrivare a poter adottare un’ ecologia del tempo per cui una vacanza da 7 giorni potrà apportare i benefici di riposo e divertimento di una permanenza di 14 giorni.

Nell’ottica di ottimizzazione e di recupero della qualità o della produttività di ogni singolo momento, prende vita anche ‘Autonomus Travel Suite’ di Steve Lee un’iniziativa che integra trasporto e ospitalità attraverso una suite mobile senza conducente che offre il servizio di trasporto door to door tra la casa del viaggiatore e la destinazione. In un ambiente ‘compatto’ con il confort di una camera d’albergo, la suite è dotata dei servizi base per dormire, lavorare, consentendo agli ospiti di utilizzare il loro tempo di viaggio in modo più efficiente e produttivo. Utilizzando la tecnologia di guida autonoma, la travel suite ti porta in destinazioni multiple, servendo come veicolo personale e camera d’albergo mobile. I viaggiatori possono scegliere più destinazioni e richiedere vari servizi attraverso un’app online, potranno prevedere l’ausilio logistico di droni e robot di supporto, tutto gestito da un’intelligenza artificiale che si integra con i sistemi smart della città e dell’intero tessuto ricettivo.

Il concetto di smart hotel trova la sua massima applicazione con Peter Palicz e il suo ‘KVi Hotel’ di Budapest, il primo al mondo interamente gestibile tramite smartphone. Tutte le attività relative a questa struttura, dalla prenotazione al check-in, al check-out, al pagamento sono realizzabili tramite app. Gli ospiti hanno così un accesso illimitato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, all’edificio dell’hotel, potranno fare il check-in da qualsiasi luogo, usufruendo così un servizio in mobilità, delocalizzato e completamente automatizzato.

Spazio anche a The Student Hotel, che dopo l’apertura di Firenze, la prima in Italia, ha altri progetti di sviluppo. Le sue strutture pensate per un target trasversale fatto di studenti e professionisti, sono luoghi fluidi, ibridi, dove i confini sono sfumati e quindi inclusivi, dove nascono community internazionali ed ibride. Si tratta di spazi di incontro per studenti, viaggiatori, professionisti digitali, nomadi creativi, spiriti imprenditoriali, in perenne contatto e scambio in locali di design deputati al co-living e al co-working, luoghi del tutto attuali ma proiettati al futuro. E ancora Planetaria Hotels che con il concetto di Urban Chateux nel cuore di Milano fa sognare grandi e piccoli. Si perché l’hotel attraverso i suoi servizi e la sua particolare conformazione architettonica permette di vivere una vacanza personalizzata, immersiva: nel mondo delle favole.

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