giovedì, 25 Aprile 2024

Il Mar Rosso è sicuro: parola dei TO riunitisi a Sharm

Secondo operatori il warning della Farnesina è durato troppo a lungo

Ventimila lavoratori italiani rischiano di perdere il posto di lavoro se sul Mar Rosso non riprenderanno i consueti e massicci flussi turistici interrotti dopo il warning emanato dalla Farnesina durato dal 29 gennaio al 16 febbraio. Tre settimane di blocco che, secondo i tour operator, potevano essere ridotte ad almeno due. Non c'é polemica ma rammarico "per una situazione che non ha mai presentato reali rischi" tra i maggiori tour operator che si sono riuniti a Sharm El Sheik per fare il punto sulla crisi che ha attanagliato il settore e per mettere a punto le strategie del rilancio.
"Secondo una stima – ha spiegato Franco Pecci, presidente di Blue Panorama Airlines, uno dei principali vettori charter per il Mar Rosso – sono andati in fumo circa 100 milioni di euro".
"Lo stop ai voli e lo 'sconsiglio' della Farnesina verso il Mar Rosso – ha detto Giancarlo Macchia, direttore programmazione di Alpitour World – è stato un opportuno atto di prudenza. Ma forse si sarebbero potuti anticipare i tempi visto che la situazione a Sharm e nella altre località del Mar Rosso non ha mai destato reale preoccupazione per la sicurezza dei turisti". Qualcuno ha invocato il "modello" di politica turistica che il governo francese ha adottato per la crisi tunisina: una sorta di tavolo di concertazione con gli operatori con un sopralluogo delle località turistiche con gli addetti ai lavori che ha consentito di non interrompere i flussi.
Tra i conti in rosso dei tour operator ci sono anche le spese sostenute per il rimpatrio dei turisti italiani dalla riviera del Mar Rosso. "Spese – spiega Georges Adly Zaki, presidente di Swan Tour – che sono state interamente sostenute da noi tour operator". E sul tavolo torna la questione del "fondo di garanzia" che i tour operator chiedono di poster attivare da tempo.
Intanto, i tour operator intanto corrono ai ripari e la parola d'ordine è "fare squadra" e assicurare – anche tramite una campagna pubblicitaria – che a Sharm "non c'é alcun problema di sicurezza per i turisti italiani" che rappresentano il 35% del mercato.
Confortanti (+20% nel 2010) e in crescita per il 2011 erano state le previsioni. Smentite poi clamorosamente alla fine del mese di gennaio quando è esplosa la rivolta al Cairo. E mentre si attendono i flussi per le vacanze di Pasqua, dal cinque marzo sono previsti un aumento dei voli per una ripresa degli standard abituali dei flussi turistici verso il Mar Rosso. Resta per il Cairo ancora il 'warning' della Farnesina, anche se sono riprese le crociere da Luxor a Luxor che non prevedono la consueta sosta nella capitale.
Ma per chi intende ritornare sul Mar Rosso non ci saranno prezzi "stracciati". Insomma nessuna politica al ribasso né dumping. "Ci sono e resteranno le offerte e i pacchetti – assicura Giancarlo Macchia direttore di Alpitour World – ma non faremo politiche aggressive: occorre garantire gli standard di qualità e di altissima professionalità per i nostri ospiti".

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