giovedì, 25 Aprile 2024

Turismo culturale? Il nuovo trend è il turismo del paesaggio culturale

Il turismo culturale sarebbe “una miniera d’oro per l’Italia”. Da solo, il comparto rappresenta il 56% dei pernottamenti e il 67% della spesa del turismo straniero leisure nel nostro Paese (elaborazioni su dati Banca d’Italia, 2016). Basti dire che un turista culturale spende tra i 30 e i 40 euro in più al giorno rispetto a un vacanziere del mare.

Dati, forme e tendenze del turismo culturale sono stati presentati al convegno “Fare turismo culturale: innovazione e best practice per gli operatori” che ha fatto il tutto esaurito a tourismA – Salone Archeologia e Turismo Culturale, da poco conclusosi a Firenze.

Durante il convegno, organizzato da Travelmark in collaborazione con CISET, la direttrice del CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Mara Manente, e le ricercatrici senior Federica Montaguti e Sabrina Meneghello hanno presentato spesa, trend e comportamento dei visitatori nell’ambito del turismo culturale. Ed è emerso che la componente culturale ha un peso significativo nell’economia del nostro Paese: nel quinquennio 2011-2016 gli arrivi sono aumentati del 13,4%, e le presenze dell’11,6% sul totale del turismo in Italia. Le dinamiche dei flussi sono positive anche per il 2017 con +5,5% di arrivi e +7% di presenze nelle città di interesse storico-artistico. Ma l’impatto del turismo culturale sarebbe ancora maggiore se consideriamo che i beni culturali statali hanno visto una crescita degli introiti pari al +53% dal 2013 e la buona capacità di spesa di questo tipo di turisti (tra i 110 e i 133 euro al giorno).

Molteplici le forme di turismo culturale emerse durante il convegno. Ad esempio, è cresciuto rapidamente un tipo di turismo che CISET ha definito “turismo del paesaggio culturale”, di cui poco si sapeva in Italia fino a qualche anno fa e che ha caratteristiche molto diverse dal classico sightseeing nelle città d’arte. Si svolge in aree non urbane, con soggiorni lunghi e si appoggia su un concetto più ampio di cultura, che include paesaggi, produzioni tipiche, artigianato, ecc. oltre a monumenti e musei. Questo segmento rappresenta ora il 7% dei soggiorni e l’8% della spesa turistica per vacanza, ma le sue caratteristiche ed esigenze sono poco note, con il risultato che da anni molti stanno tentando di “catturarlo” senza successo.

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