venerdì, 29 Marzo 2024

Turismo spaziale finora solo per miliardari, ma tra 10 anni non sarà più così

Il turismo spaziale si sposta dall’orbita terrestre a quella lunare: mentre i primi sette turisti spaziali hanno visitato la Stazione Spaziale, il miliardario giapponese Yusaku Maezawa ha acquistato dalla SpaceX di Elon Musk il primo biglietto turistico per la Luna dove potrebbe volare nel 2023 portando con sé una comitiva di otto artisti.
La somma che ha speso per realizzare il sogno di andare sulla Luna non è stata resa pubblica, ma è certo è che il turismo spaziale è un privilegio per pochissimi. Non si esclude, però, che in un futuro non lontano una vacanza nello spazio possa essere più accessibile. Ne è sicuro l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Paolo Nespoli, che di recente ha detto che “tra 10 anni si potrà prenotare su internet il volo per andare sulla Stazione Spaziale”. Le ditte private si stanno affacciando a questo mercato con successo, ha sottolineato in più occasioni, e “il turismo spaziale avrà sicuramente un futuro perché ha senso andare a fare un giro nello spazio e molte persone vorranno andarci”.
Sono molte le aziende private che puntano al turismo spaziale, come la Virgin Galactic fondata dal magnate britannico Richard Branson e la Blue Origin, del fondatore di Amazon Jeff Bezos. E’ un mercato emergente che coinvolge anche l’Italia. Infatti, l’accordo tra la Altec, società partecipata da Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Thales Alenia Space e Virgin Galactic, prevede la costruzione entro il 2020 di uno spazioporto per la Virgin.

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