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Anche a Palermo l’amaro calice dell’imposta di soggiorno

di Toti Piscopo direttore editoriale di Travelnostop.com

L'amaro calice dell'imposta di soggiorno sarà presto offerto ai turisti in visita a Palermo, almeno il tempo necessario che il regolamento venga approvato dalla Giunta e successivamente dal Consiglio Comunale del capoluogo siciliano.


Il  provvedimento è stato già discusso e condiviso in un tavolo tecnico convocato dall'assessore Francesco Giambrone a Palazzo Ziino per valutare la bozza di regolamento dell'imposta di soggiorno di prossima istituzione, alla presenza della Commissione Attività Produttive che ha visto la partecipazione, oltre che della Confindustria, anche di Federalberghi e Confesercenti.


In tale occasione i rappresentanti delle associazioni datoriali hanno ribadito, seppur con motivazioni diverse, l'assoluta contrarietà, in linea di principio, all'introduzione dell'imposta di soggiorno considerandola un ulteriore ostacolo per consolidare ed incentivare vecchi e nuovi flussi turistici verso il capoluogo che già soffre di una serie di ben note criticità.


Inopportuna ma necessaria – hanno però tutti convenuto – in considerazione delle difficoltà economiche in cui versano le amministrazioni comunali, quella di Palermo in maniera particolare. Condizione questa che rende l'istituzione dell'imposta non più rinviabile da parte dell'amministrazione, avendone in tal senso piena autonomia e facoltà.


Un "medicinale molto amaro" a cui hanno fatto ricorso, seppur con differenti risultati,  grandi e piccole città ricche d'insediamenti turistici. Un dibattito lungo e serrato incentrato anche sull'impegno di reinvestire il gettito impositivo in un piano organico di servizi utili al rilancio della città e non in spesa per ripianare debiti pregressi o servizi ordinari.


Su questo punto è arrivato l'impegno dell'assessore Giambrone, peraltro richiesto a gran voce dai delegati delle categorie, e si è raggiunta ampia condivisione anche su alcuni punti qualificati e qualificanti che, qualora non subissero modifiche o variazioni in fase di approvazione definitiva, renderebbero il regolamento innovativo anche a livello nazionale.


Per la riscossione dell'imposta, infatti, sono state delegate tutte le strutture dell'ospitalità, alle quali viene riconosciuta una royalty del 10% a titolo di remunerazione, rimborso spese e rischio cassa. Tale importo sarà trattenuto alla fonte ed il restante 90% sarà versato nelle casse comunali entro i 15 giorni del trimestre di competenza.


E' la prima volta che tale voce viene prevista e potrebbe costituire un precedente da rivendicare ed applicare in tutta Italia per situazioni analoghe estendendole anche ad altre categorie, quali le agenzie di viaggio che svolgono analoga funzione per i vettori aerei e società aeroportuali.


E' latente il tentativo di integrare tale quota base con altro 10% imputandolo a rimborso per spese documentate di decoro. Una rivendicazione che, seppur comprensibile, è stata da alcuni considerata iniqua ed ingiusta nei confronti di tutte quelle aziende che compongono la filiera turistica e che in tema di accoglienza assolvono una funzione altrettanto preziosa.
Insomma, il timore è che tale iniziativa possa essere percepita come forma di privilegio nei confronti di una categoria seppur rilevante della filiera, con grave danno per l'immagine dell'amministrazione comunale che su equità sociale e solidarietà fonda buona parte della sua credibilità.


Altro punto qualificante una norma transitoria dedicata a tutti i gruppi già contrattualizzati dai tour operator per l'anno 2014, che pernotteranno a Palermo sino al 30 ottobre dello stesso anno. Questa categoria sarà esentata dal pagamento dell'imposta sempre su specifica convalida ed autorizzazione dell'assessorato competente.


Infine, previste esenzioni dall'imposta per i giovani in gita scolastica riconoscendo al segmento del turismo scolastico una valenza in chiave sociale e promozionale; malati e loro familiari; forze dell'ordine e volontari ospitati in caso di calamità naturali; autisti, guide ed accompagnatori turistici nell'esercizio delle loro funzioni ed AdV e giornalisti in occasione di educational, su espressa esenzione dell'assessorato comunale competente.


La tassa giornaliera varia da 50 centesimi fino a 4 euro per persona e per notte secondo l'attribuzione delle stelle senza differenza alcuna tra gli alberghi ed i bed &breakfast e comunque fino ad un massimo di quattro pernottamenti. E' questa la medicina prescritta e somministrata a questa Palermo turistica alla ricerca di quella linfa vitale che possa dare ossigeno per rianimare una città che, nonostante tutto, da un anno a questa parte si è risvegliata dal coma che, allora, sembrava irreversibile e che oggi tenta di allinearsi con tutte le altre città. L'amaro calice dell'imposta di soggiorno, sembra in atto, la giusta terapia per ricominciare a vivere e non sopravvivere.