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Airgest, è tempo che i privati agiscano

Luca Sciacchitano titolare First Web

Assaeroporti ha rilasciato le statistiche da gennaio ad aprile relative al traffico in tutti gli aeroporti italiani. Gli ultimi dati in termini di traffico di passeggeri dello scalo aeroportuale di Trapani sono impietosi. A fronte di un aumento di passeggeri in tutti gli scali siciliani, Trapani è l'unico che riporta il segno negativo sia sui transiti nazionali, sia su quelli internazionali.

La doccia fredda arriva con un -10,5% di passeggeri transitati da gennaio ad aprile: numeri che non lasciano adito ad interpretazioni di sorta.

Se tutti gli scali siciliani aumentano i transiti e solo Trapani cala, il problema è chiaramente legato alla attuale gestione dello scalo aeroportuale.

Il problema potrebbe relegarsi ad una questione interna ad una azienda che, se lavora male, la legge del mercato dovrebbe punire e divorare. La questione invece diventa interesse pubblico per diversi motivi:

Intanto, l'aeroporto di Trapani è uno e forse il più importante volano dell'economia del territorio. Grazie ad esso vivono decine di migliaia di famiglie che con il turismo stanno provando a cercare riscatto da una terra aspra e bruciante come il sale che produce.

Inoltre, i soldi per mantenere in vita gli accordi con Ryanair li mettiamo noi cittadini tramite i comuni e la camera di commercio e quindi, seppure occulti, i cittadini si possono considerare a tutti gli effetti soci di questa infrastruttura.

Appare quindi evidente che i cittadini possono e devono intervenire qualora la burocrazia o la politica, per mancanza di lungimiranza attentasse a questa polmone economico della provincia di Trapani.

Apparire altresì evidente, a mio avviso, che l'attuale management non è in grado di ottenere risultati paragonabili a quello degli altri scali aeroportuali siciliani che riescono a movimentare persone e cose, statisticamente parlando, in quantità maggiore.

Mi chiedo quindi se le associazioni di categoria vogliono restare a guardare o non vogliano iniziare a prendere la questione di petto, ad esempio lanciando una petizione volta alla sostituzione dell'attuale dirigenza dell'Airgest con persone in grado di riportare il segno positivo a quelle statistiche.

E mi chiedo anche se le amministrazioni comunali siano veramente disposte a pagare per un accordo che invece di portare più lavoro sui territori, lo diminuisce.

Non sarebbe meglio congelare i pagamenti verso Airgest e Ryanair e vincolarli a dati di traffico soddisfacenti e convenienti per i cittadini che, cornuti e mazziati, si ritrovano a pagare per avere un'economia sempre più povera?