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Distretti Turistici: essere o non essere?

di Toti Piscopo

Essere o non essere e se essere, cosa essere???  Dubbio amletico per i distretti turistici siciliani che, nonostante buone intenzioni e pie dichiarazioni, sembrano essere rimasti al palo. Gli uffici infatti hanno completato l'esame formale dei progetti con il risultato che il 45% non è stato ammesso, anche se sono stati concessi 15 giorni a ciascun distretto per presentare le controdeduzioni. Errori formali e non sostanziali ma che, secondo gli uffici, attestano dei limiti procedurali. Iniziato invece l'esame di merito dei progetti che, a prima vista, sembra non entusiasmare la commissione che, anche in questo caso, riscontra poca innovazione nei progetti, alcuni dei quali approssimativi nei contenuti o nella formulazione.

 

Un ginepraio che certo non legittima né incoraggia l'erogazione delle somme già assegnate ai singoli distretti turistici, i quali addebitano all'assessorato regionale al Turismo una burocrazia esasperata che, secondo alcuni, potrebbe celare la volontà di cassare questa esperienza. Ipotesi non peregrina, anche se da scongiurare, perché sarebbe una sconfitta per tutti.

 

I problemi, però, non sono solo questi. Si dibatte anche sulla loro natura giuridica. Sono soggetti privati o pubblici? Se pubblici, secondo tesi prevalente, devono operare secondo tali regole, trasformando i Distretti, pensati come strutture snelle per essere subito reattive alle mutazioni del mercato, in altrettanti pachidermi, complessi e farraginosi e quindi poco utili. Ma in tal caso, il singolo distretto che per legge ha coinvolto il soggetto privato nella compagine societaria, affidandogli anche responsabilità di governo, si troverebbe in regime di conflitto d'interessi, qualora il privato apportasse il proprio know how, creativo e gestionale al distretto di appartenenza. Ed ancora, se il singolo distretto godesse di una propria autonomia, si sentirebbe legittimato ad assumere iniziative d'immagine e di promozione assolutamente scollegate rispetto al brand Sicilia, ricreando ed accentuando i guasti del passato.

 

Un esempio recente, anche se non assimilabile, emerge in questi giorni in cui l'assessorato al Turismo della Regione Siciliana ha varato il suo piano di propaganda regionale, annunciando la partecipazione alla Bit di Milano e, negli stessi giorni, il presidente del Distretto Valle dei Templi, Gaetano Pendolino ha scritto all'assessorato, chiedendo un incontro urgente, per ricordare tra l'altro che il "Piano presenta azioni che in grande parte, per non dire nella quasi totalità, sono presenti nel progetto Interdistrettuale ed in quelli specifici di ciascun distretto".

 

Insomma, anche se non operativi, i Distretti rivelano quella "crisi d'identità da peccato originario" già individuato ed analizzato da Travelnostop lo scorso 10 agosto 2013.

 

Non è forse limitativo da parte dei Distretti progettare una partecipazione alle borse e alle fiere, solo per fare un esempio, come panacea di tutti i mali e non cogliere l'occasione per incidere realmente sui territori? E non è forse limitativo da parte dell'assessorato decidere di non decidere per rimediare a quel peccato originario che ha caratterizzato la nascita dei Distretti Turistici?

 

Una riflessione andrebbe inoltre fatta sul futuro dei Distretti, non appena venissero esauriti i fondi stanziati. Quale futuro sarebbe ipotizzabile per il distretto stesso che nel frattempo non avesse creato premesse e basi per diventare interlocutore attendibile ed un soggetto imprenditoriale produttivo e quindi realmente autonomo quantomeno nella fase gestionale?

 

Credo che oggi la vicenda dei Distretti turistici venga vissuta come il classico cerino acceso in mano che passa di mano in mano con la speranza di individuare il cecchino che possa spegnere quella fiammella di speranza accesa, seppur maldestramente, tanti anni fa.

 

Occorre da parte di tutti un colpo di reni per definire ruolo e funzioni di questi Distretti, delineando le linee strategiche di sviluppo che non possono prescindere da un'idea progettuale complessiva di sviluppo della Sicilia turistica. Un impegno da sviluppare sia sul piano amministrativo che politico a cui il tessuto imprenditoriale deve contribuire abbandonando antiche logiche, spesso percepite come assistenzialistiche.

 

Da queste considerazioni e per individuare soluzioni possibili, Travelnostop lancia la propria disponibilità a promuovere un focus su questo tema specifico a cui invita l'Assessore ed il Direttore dell'Assessorato al Turismo e direttamente e personalmente Presidenti, Amministratori Delegati e direttori dei Distretti turistici per formulare proposte e soluzioni possibili, per costruire il futuro, senza recriminare.