venerdì, 29 Marzo 2024

A Birgi lavoratori fuori dalla ‘solidarietà’: accordo tra Airgest e sindacati

Si apre uno spiraglio per i lavoratori dell’aeroporto di Trapani. Martedì 7 agosto Airgest ha incontrato tutte le organizzazioni di categoria e i sindacati che rappresentano i lavoratori e, all’unanimità, è stata stabilita l’uscita dal contratto di “solidarietà”.

Presenti il presidente del consiglio di amministrazione di Airgest, Paolo Angius e per le organizzazioni sindacali di categoria Francesco Tranchida di Filt Cgil, Giuseppe Tumbarello di Uitrasporti, Rosanna Grimaudo di Fit Cisl, Paolo Sammaritano di Ugl Ta. Per le Rsa, presenti Clara Di Benedetto e Cristoforo Burgarella di Filt Cgil, Diego Daidone di Uiltraspoti ed Emanuele Grupposo di Ugl Ta.

“La durata del contratto di solidarietà, siglato il 27 novembre 2017 – spiega Angius – aveva una validità prevista dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2018. L’interruzione in anticipo di questo sacrificio da parte delle risorse di Airgest è un ulteriore passo verso la normalizzazione aziendale e una attestazione ulteriore del buon lavoro svolto”.

Dal verbale dell’incontro è evidenziato che “sono attualmente in fase di programmazione una serie di attività volte al rilancio produttivo aziendale che rendono indispensabile un ritorno ad un regime di piena utilizzazione delle risorse umane disponibili in azienda”, dunque “con decorrenza 1/9/18 l’Airgest SpA non si avvarrà ulteriormente della riduzione dell’orario di lavoro previsto dal contratto di solidarietà, anticipandone la chiusura al 31/8/18 per tutto il personale in forza”.

“Quello appena compiuto – commentano i sindacalisti Tumbarello, La Placa e Tranchida – è un passo positivo, anche se i problemi da risolvere ci sono e devono essere tenuti sotto costante attenzione. Speriamo che questa azione possa contribuire a creare le condizioni della ripresa per Birgi. Un plauso alla Dirigenza che con una nuova prospettiva industriale sta cercando di rilanciare lo scalo trapanese. La revoca del contratto di solidarietà è per noi un punto di partenza per una nuova riorganizzazione del lavoro con l’auspicio che l’azienda possa raggiungere gli obiettivi prefissati”.

 

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