venerdì, 19 Aprile 2024

E l’ambiente diventò un’opportunità economica

Prima tutela ambientale era freno per lo sviluppo. Oggi non è più così

Negli anni Settanta era una battaglia di pochi: contro le speculazioni edilizie, l’effetto serra, il nucleare, l’inquinamento chimico. Oggi però la sensibilità verso l’ambiente è diventata patrimonio di tutti grazie a un progressivo processo di maturazione collettiva. E l’ambiente non è più inteso solo come necessità ma anche come opportunità. Come elemento di crescita della società.
Così se la tutela dell’ambiente, delle coste e del patrimonio naturalistico era considerata nel recente passato un freno per lo sviluppo del territorio e quindi per il suo sviluppo turistico, oggi questa nuova e diffusa maturazione fa invece ritenere che laddove il rispetto dell’ambiente non viene esasperato o strumentalizzato per bieche battaglia politiche, può costituir una grande opportunità di sviluppo turistico. Così accanto a una concezione essenzialmente protezionistica delle bellezze naturali, che privilegia prima di tutto il valore estetico-paesaggistico, si affianca una concezione ambientalista economica-sociale. 
Così in proposito Jeremy Rifkin, famoso economista americano: "se negli anni passati il dibattito sul turismo sostenibile ha sempre sostenuto l’incompatibilità tra profitto delle imprese e sostenibilità dell’ambiente, ora siamo giunti a una svolta: la nostra epoca sta passando dal concetto di mercato al concetto di rete, dove la merce scambiata non è più la proprietà di un oggetto, ma l’accesso e il tempo di fruizione dello stesso. Al centro di questa rivoluzione c’è il turismo, ponte tra cultura e commercio: spetta alle imprese turistiche, che non vendono materie prime ma l’accesso a esperienze e culture diverse, impegnarsi di concerto con le amministrazioni locali per una sostenibilità sia turistica sia ecologica in senso stretto del mondo e delle sue biodiversità".

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