mercoledì, 24 Aprile 2024

Turismo, il silenzio è assordante

L’opinione

Pubblichiamo oggi l’intervento di Massimo Coraci, presidente della Sezione Alberghi e Turismo di Confindustria Palermo che segue il commento di Maurizio Karra, presidente del Club Plein Air BdS (vedi newsletter del 20 ottobre); quello di Salvo Zappalà, presidente di Acirealehotels del 15 ottobre; e quello di Vincenzo Ciceraro, titolare di Tradizione Turismo del 14 ottobre, tutti a commento di quanto scritto da Toti Piscopo, martedì 13 ottobre, nella news "Il turismo tra tanti silenzi e altrettanti bla bla bla”. 
"È vero, il silenzio è assordante. Le porte dei politici restano chiuse al mondo imprenditoriale. E poi che potrebbero dirci, mentre giocano la loro partita a carte chiusi nelle segreterie per non scomparire, per non essere sacrificati da improvvisi assestamenti delle compagini amministrative o di non affondare sepolti dalle slavine degli scandali e dei fallimenti delle municipalizzate? L’immobilismo e l’attendismo regnano sovrani. Credo che siamo oramai arrivati ad un istituzionale «si salvi chi può!».
Voglio raccontare, per chi non ne fosse informato, un concreto esempio dell’inesistenza di un qualsiasi riscontro ad una delle proposte da noi fatte all’amministrazione locale in merito al problema immondizia.
Più di un anno fa suggerimmo al sindaco di Palermo, al quale per inciso piacque molto l’idea, un accordo onorevole per salvare “capre e cavoli” nella oramai ingarbugliatissima vicenda Tarsu/Hotel.
In pratica, a fronte della più che ragionevole proposta degli alberghi di pagare la Tarsu con la stessa tariffa applicata ai B&B, ci si impegnava a fare la raccolta differenziata negli hotel palermitani. 
Pronti a chiudere le decine e decine di contenziosi e ricorsi, e a saldare “cash” l’imponibile pregresso, avremmo potuto rilanciare l’immagine di Palermo come capitale del turismo “ecologico”, suscitando l’interesse mediatico (pubblicità gratis) e degli operatori del turismo dei paesi nordici, molto attenti alle tematiche verdi.
Il Comune avrebbe inoltre ricominciato ad incassare dalle imprese una più equa Tassa, oggi congelata dai ricorsi.
Ebbene non è avvenuto nulla di tutto questo. E davanti ai cumuli di pattume che pian piano seppelliscono la città, ci fa rabbia che la proposta non abbia prodotto risultati.
Che le aziende siano costrette a chiudere o a ridurre pesantemente il personale, a causa di una profonda recessione che ci fa perdere mediamente il 20% dei fatturati a fronte di costi sempre maggiori, sembra non interessare più di tanto chi dovrebbe amministrare.
Ma se cadono le imprese, chi resta? Non abbiamo più uno straccio di liquidità? No problem, arriva, da parte della politica e delle alte sfere Confederali, l’annuncio trionfante. Abbiamo la soluzione: lo slittamento dei mutui!
E viene firmato un bel documento: Banche, Confindustria, Confcommercio, Sindacati, tutti contenti… ma se si va a vedere bene l’avviso, ci si accorge che sono esclusi dall’aiuto di Stato i “Mutui Agevolati”. Praticamente la quasi totalità dei mutui del Sud. E poi, a ben vedere, parliamo di mutui al tasso del 4% … ma che agevolazione è?
Sembra siano previsti poi dei tagli consistenti sui Teatri Massimo e Biondo, che comporteranno probabili cancellazioni nei rispettivi palinsesti. Proprio ora che per la prima volta nella storia disponevamo per tempo della Stagione 2010, per creare un’offerta turistico-culturale.
Il turismo, lo sanno pure i miei figli piccoli, si fa con gli eventi e con l’offerta fruibile del nostro patrimonio, e il nostro territorio non offre quasi più nulla se non scippi e immondizia, importanti musei chiusi per lunghi restauri e non ultima, la chiusura sine die della Fiera del Mediterraneo.
Ha ragione Salvo Zappalà quando sostiene che “probabilmente i vertici (delle Associazioni di Categoria) sono stati più attenti a non "disturbare" troppo il sistema politico piuttosto che operare per il bene e lo sviluppo delle aziende”. Ritengo sia profondamente vero, com’è vero che ancora oggi il turismo non entra sufficientemente nei pensieri delle categorie produttive.
Combacia perfettamente con l’attuale assenza del Comune, e il mancato avvio del tavolo tecnico di settore presso la Provincia.
Insomma per rilanciare occorre fare squadra, occorre che entri nella mentalità comune la necessità di collaborare TUTTI allo sviluppo turistico, dai cittadini indisciplinati, agli operatori turistici che piangono senza proporre, ad un mondo politico irrigidito nell’assoluta inerzia.
Le cose da fare, di buon senso comune, le ha riassunte efficacemente Vincenzo Ciceraro quando scrive: “Eppure noi operatori non chiediamo certo la luna, ma cose pratiche ed efficaci: poter fruire del patrimonio storico, monumentale e paesaggistico; fare trovare ai nostri clienti servizi igienici funzionanti e puliti; avere itinerari ‘agevolati’ da percorre con bus e parcheggi dedicati; trovare le strade pulite ed ordinate; avere mezzi pubblici funzionanti; programmare i lavori stradali nei centri città per evitare interminabili ingorghi: poter avere visite guidate “garantite” nei maggiori luoghi di interesse turistico”. 
Ehi, c’è nessuno lì?"

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