venerdì, 19 Aprile 2024

Aichner: Alto Adige destinazione attraente, ma bisogna lavorare su notorietà

“Il turismo in Alto Adige sta bene: al momento annualmente arrivano 7 milioni di persone e si registrano 31 milioni di pernottamenti; la crescita è sostenibile e la qualità dell’offerta è in costante aumento. Dobbiamo rafforzare e sviluppare con cautela questa posizione, naturalmente senza esagerare. L’Alto Adige è una destinazione molto attraente, ma dobbiamo lavorare ancora sulla sua notorietà. Il nostro grande compito per il futuro è quindi quello di assicurare la domanda, garantire la massima ricettività delle nostre attività e aumentare così la creazione di valore in Alto Adige”. Ad affermarlo Thomas Aichner, direttore del Dipartimento Marketing di Idm.

“Per tale motivo ha aggiunto – è stata sviluppata una strategia per l’Alto Adige che prevede 5 azioni: una maggiore internazionalizzazione nel turismo che ci permetta di diventare indipendenti rispetto ai mercati principali e per aumentare l’occupazione dei posti letto e la creazione di valore – facendo restare più a lungo gli ospiti, questi spendono anche di più: aumentare il grado di digitalizzazione affinché l’offerta arrivi agli ospiti meglio e in modo più efficiente; concordare un marketing a livello provinciale che sfrutti le sinergie e che permetta di impiegare il budget in modo ottimale; orientare lo sviluppo di prodotto alla visione dell’ospite elevando a protagonisti dell’Alto Adige i temi di viaggio delle aree esperienziali e dei prodotti autentici.
La prima azione da portare avanti – ha spiegato – è il Marchio ombrello Alto Adige, con il quale si devono identificare tutti i fornitori di servizio del turismo e che deve essere rafforzato sui mercati. Dobbiamo porre una particolare attenzione alla creazione di un’architettura del marchio, che rinforzi e consideri anche gli altri marchi territoriali. L’obiettivo dev’essere quello di ottenere una loro interazione efficiente e astuta. Solo così l’Alto Adige potrà diventare l’ambiente vitale più attraente d’Europa”, ha concluso.

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