venerdì, 29 Marzo 2024

La Ghiacciaia, il ristorante che sposa storia e gusto raffinato

L’effetto ‘paradiso perduto’, la raffinata cucina espressa e l’immersione green sono gli ingredienti esclusivi de ‘La Ghiacciaia’, architettonico bistrot di Pederobba, sito nelle antiche segrete di villa Pola Neville. I lavori di recupero sono stati portati avanti dagli architetti dello studio di landscape design MAO Architects che lo hanno progettato in 4 mesi prevedendo un minuzioso recupero dell’esistente.

Il risultato è un invidiabile equilibrio di volumi e trasparenze, con cucina e giardino invernale a vista perimetrati dal vetro, secondo un progetto che si è riappropriato in modo magistrale degli imponenti locali sotterranei che furono della Villa Pola Neville, interrati per decenni come le sale di una piramide egizia dopo la distruzione della dimora padronale durante la Grande Guerra e riscoperti quasi per caso grazie ad un’intuizione dell’imprenditore Mauro Teso che qualche anno fa acquistò la proprietà di un ettaro per produrre un’etichetta di prosecco DOC Alena e decise di scavare la collina artificiale del podere che nascondeva le misteriose segrete.

Gli interni de “La Ghiacciaia” sono un capolavoro di design minimalista e sapiente manifattura edile con l’impiego di materiali a Km zero, talmente curato nei dettagli da produrre mille richiami estetici che arricchiscono di sobria eleganza l’interno e l’esterno del ristorante.

“Stimola la curiosità e l’appetito il privilegio di astrarsi per un attimo dalla quotidianità rifugiandosi in un’oasi enogastronomica a portata di mano protetta dal relax della natura – racconta il ristoratore Mauro Teso, patron de La Ghiacciaia – me lo stanno confermando i clienti che qui provano emozioni esclusive ed apprezzano quest’isola di pace e privacy in cui ritrovano il lusso della semplicità, staccando per un momento dal mondo frenetico per predisporsi a degustare le prelibatezze della nostra proposta culinaria”.

Al design bistrot “La Ghiacciaia” si provano sensazioni del palato non riproducibili altrove. Non capita tutti i giorni i di poter scegliere se pasteggiare all’interno di un ‘Brochen’, antica ghiacciaia della fine del 1600, impiegata un tempo per lo stoccaggio del ghiaccio e la conservazione dei cibi, abbracciati dalla rotondità della volta a botte che ricorda quella delle terme romane oppure deliziare il palato rassicurati dalla solidità degli spessi muri in cemento armato della sala bunker dei primi del ‘900 che è stata ristrutturata conservandone il senso di isolamento. Come se non bastasse, durante la bella stagione, a “La Ghiacciaia” si può godere del dehors esterno che permette di mangiare all’ombra su una delle 8 piazzole.

 

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